L’inaugurazione nel complesso universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio, già sede dell’iOs Academy
Napoli, 26 gennaio – “In una delle Università più antiche del mondo, nell’Università di Stato più antica del mondo, circondati da un territorio meraviglioso nonostante qualche guasto che noi stessi abbiamo provocato, ci troviamo a celebrare che per la prima volta nel Mezzogiorno nasce una collaborazione nel campo dell’education tra due giganti della Silicon Valley: Apple e Cisco”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, nell’auditorium del complesso universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio, per l’inaugurazione della Cisco Corporation Academy e co-innovation Hub.
“Non possiamo dire al mondo fermati perchè l’innovazione fa paura. Dobbiamo cogliere la potenzialità dell’innovazione ma gestirla senza sacrificare né in termini qualitativi che quantitativi il lavoro”, ha aggiunto Gentiloni nel corso del suo intervento. “Non voglio immaginare il futuro del lavoro dove da una parte c’è elite digitale, cosmopolita e dall’altra parte gruppi di lavoratori sottopagati, sotto-istruiti – ha proseguito il premier – un mondo diviso non ci piace ed è pericoloso, dobbiamo batterci per evitare che si vada in questa direzione”.
Per Gentiloni, “non ci sono mai state condizioni più favorevoli di oggi per investire nel Mezzogiorno d’Italia. Questo è il momento per investire. I dati di crescita dimostrano che questa potenzialità non è qualcosa che raccontano il governo e le autorità locali, ma una potenzialità vera che possiamo sfruttare”.
Presente all’inaugurazione anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che ha affermato: “Non mi interessa l’assistenzialimo dal governo ma una cooperazione istituzionale con un rapporto migliore tra pubblico e privato, il Sud non è la zavorra del Paese, conviene investire a Napoli”.
Il primo cittadino, durante la seduta odierna del Consiglio comunale, ha informato di aver inviato una lettera “cortese e istituzionalmente franca” al premier sul tema del debito del Cr8 (vai all’articolo). “Il Governo – ha affermato de Magistris in Aula – non può rimandare la decisione, perché il peso di questo debito risalente al 1981 e di competenza dello Stato ci impedisce di affrontare questioni importanti per la città”. Secondo il primo cittadino “è arrivato il momento che il Governo chiarisca con i fatti e non a chiacchiere la sua posizione”. Poi, a margine della presentazione della Cisco Academy, de Magistris ha affermato: “Il presidente deve rispondere alla lettera che gli ho inviato, in cui gli spiego che è inacettabile che su Napoli pesi un debito risalente alla ricostruzione post-terremoto del 1981. Bisogna togliere il piombo dalle ali della città”.
FOTO: tratta da napoli.repubblica.it