Emilio, Salvador, Fernando e Lilia – sono accusati di ‘sparizione forzata’, i tre napoletanti sarebbero stati consegnati a una banda criminale
Quattro agenti – tre uomini e una donna – della polizia locale di Tecalitlan (Messico, nel sud dello stato di Jalisco) sono stati arrestati in collegamento con la scomparsa, il 31 gennaio, dei tre italiani Raffaele Russo, suo figlio Antonio e il nipote Vincenzo Cimmino.
Lo ha detto il procuratore statale Raul Sanchez Jimenez, citato dai media messicani. I quattro, di cui sono stati dati solo i nomi propri – Emilio, Salvador, Fernando e Lilia – sono accusati di ‘sparizione forzata’, riferiscono i giornali. Il giudice ha precisato che i tre italiani non sono stati localizzati, ma che nessuno di loro è mai passato per il carcere locale: sarebbero stati invece consegnati a un gruppo criminale locale e poi trasferiti verso sud.