Sono trascorsi due anni circa, da quando Mister George Benson ha mandato in delirio gli spettatori del Teatro Augusteo di Napoli: era il 23 novembre 2010, (ndr, c’eravamo anche noi di NapoliTime anche se all’epoca eravamo solo un’idea).
Ritorna ad Ischia il 29 agosto, sul palco dell’arena Negombo alle ore 21:30, il chitarrista definito da alcuni critici musicali e riviste specializzate il migliore in assoluto nella storia del jazz.
Ma anche dotato di una bellissima voce di 3/ottave, che passa con facilità dal genere Swing al Jazz, dal R & B al Soul, per finire al Pop.
Ha avuto modo di dichiarare che i suoi mentori musicali sono stati i chitarristi Charlie Christian e Wes Montgomery, ma il suo stile nel suonare la chitarra è completamente di sua invenzione.
Benson mostra un talento prodigioso fin da bambino, quando all’età di quattro anni vince un concorso di canto e inizia una breve carriera come DJ radiofonico con il nome di “Little George Benson”. All’età di otto anni inizia a suonare la chitarra, ma è come cantante che si impegna con grande energia per affinare la sua voce, esibendosi con canzoni di R & B in locali di musica black e per strada nella città di Pittsburgh. All’età di dieci anni viene notato da un talent scout, e nel 1950 effettua la sua prima registrazione con la canzone dal titolo She makes me mad per la piccola casa discografica “Victor X Records”, filiale della RCA.
Nel frattempo, il suo patrigno lo incoraggia nell’esprimersi maggiormente a livello musicale, costruendogli una chitarra elettrica e regalandogli l’Ukulele (un tipo di chitarra tipica delle isole Hawaii).
A influenzare il suo modo di cantare è il cantante jazz Eddie Jefferson. In seguito ascoltando le registrazioni innovative del sassofonista Charlie Parker e il chitarrista Grant Green, il suo interesse per il jazz aumenta.
Da questo momento in poi è stato un crescendo di successi in tutto il mondo.
Nel 2003 si adegua alle tendenze musicali del nuovo millennio, mantenendo sempre il suo stile che lo contraddistingue con l’album Irreplaceable.
Nel 2006, un altro fortunatissimo sodalizio: George Benson & Al Jarreau collaborano assieme incidendo l’album-cult dal titolo Givin’ It Up . Benson interpreta alcune canzoni famose di Al Jarreau e Al Jarreau canta in stile vocalist le migliori canzoni di Benson, ottenendo entrambi un risultato eccezionale, vincendo due Grammy Award a testa, su tre candidature.
Nel 2008, l’azienda della chitarra Ibanez, per celebrare i 30 anni di collaborazione con George Benson, crea la GB30TH, un modello in edizione limitata rifinita con lamina d’oro. Nello stesso anno, viene premiato con il NEA Jazz Master, come migliore cantante strumentista solista, il più importante riconoscimento del genere musicale jazz a livello mondiale.
Lo stesso premio gli viene conferito nel 2010.
Poi ancora lo straordinario album Song and Stories ed infine, nel 2011, il Progetto Guitar Man.
Insomma, dal 1965 al 2012, sono oltre 160 gli album pubblicati, oltre 250 i milioni di copie vendute.
A Mister George Benson, per il suo contributo all’industria discografica, è stata conferita una stella sulla Hollywood Walk of Fame al 7055 di Hollywood Boulevard.
Cosa aggiungere. Se amate la musica, quella buona, ve lo consigliamo vivamente.
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