Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, replica a distanza alle parole pronunciate dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante la direzione regionale del Pd di martedì sera
Napoli, 22 marzo – “Ormai De Luca vive in un delirio di onnipotenza. È violento. Non è democratico o dialogante, resto allibito perché chi fa politica e ha una sconfitta di questo tipo dovrebbe ritrovare il senso delle istituzioni. Io vorrei un rapporto ma non riesco ad averlo, non solo non ti incontra, non ti risponde neanche”. A dirlo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, durante la trasmissione Lente d’ingrandimento di Televomero, replicando alle parole pronunciate dal governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante la direzione regionale del Partito Democratico di martedì sera. Il primo cittadino partenopeo ha avanzato la possibilità di candidarsi: “In tanti chiedono la mia candidatura alle regionali del 2020. Non vorrei farlo, perché voglio continuare a essere sindaco di Napoli, ma quasi quasi mi candido per stracciarlo”.
Le parole pronunciate da De Luca riaccendono lo scontro istituzionale. “A Napoli – aveva detto il governatore parlando durante la direzione di partito – abbiamo il più grande disastro amministrativo d’Italia, il sindaco concede basi ai violenti che vengono pilotati contro di me. Si presenta dicendo che dobbiamo derenzizzare la città di Napoli e il Pd zitto. La Regione ha salvato la città di Napoli, che altrimenti sarebbe affondata. Ma c’è un problema di dignità: se uno offende il segretario del partito per me quello non può essere un interlocutore. Cominciamo a recuperare la nostra dignità. Mi spiegate a Napoli cos’è il Pd e cosa facciamo?”.
“A Napoli – è l’accusa di De Luca – non si può fare un’iniziativa pubblica senza aggressioni e il Pd zitto. I centri sociali vengono mandati, pilotati. In piazza del Plebiscito sono stati mandati contro di me durante una manifestazione di solidarietà per i morti di Berlino in un attentato terroristico. Quelli di Insurgencia fischiano e qualcuno in mezzo a loro a contemplare, il Pd zitto. Viene Renzi al San Carlo e si fa una manifestazione di violenza, aggressioni guidate da consiglieri di Dema. Mi mandano Insurgencia a sfondare l’entrata dell’ospedale dove inauguriamo il reparto di Urologia dopo 20 anni e noi zitti. Ora stanno proponendo di regalare un altro spazio pubblico a un altro centro sociale, mentre non si trova un euro per risanare il bilancio di Anm, con i libri in tribunale, e noi zitti”.
“Quando si è amministratori capita a tutti di essere acclamati o contestati – è la replica di de Magistris –. E quando si viene contestati si dovrebbe fare un bagno di umiltà e capire il perché delle contestazioni. De Luca lascia insinuare delle cose totalmente false: considerare persone che ricoprono incarichi pubblici come i mandanti di determinate azioni violente, che lui reputa reato, è una cosa o vera o falsa. Poiché è falsa, è una calunnia perseguibile d’ufficio”. De Magistris accusa De Luca di essere “insofferente verso i napoletani”. “Non è vero – spiega il sindaco – che la Regione ha salvato Napoli. Se la Regione aiutasse maggiormente la città, anche lui ne trarrebbe vantaggio, perché potrebbe uscire dall’isolamento e dal delirio di onnipotenza. Invece arrivano queste dichiarazioni”.
De Luca, durante la direzione regionale del Pd, ha mosso dure critiche non solo contro de Magistris, ma anche contro il Movimento 5 Stelle, ipotizzando la mano della camorra dietro il voto ai pentastellati alle ultime elezioni politiche. “Com’è possibile che un ceto incompetente come quello dei Cinque Stelle sia arrivato a metà elettorato meridionale? Negli anni passati quando leggevamo il voto della Terra dei Fuochi pensavamo all’inquinamento camorristico. Se andiamo a leggere il voto M5S in alcuni territori abbiamo la sovrapposizione moltiplicata di quel voto. A Casal di Principe il M5S prende il 68%, ora capisco che in una stagione politica favorevole vai al 40%, al 50%. Ma il 70% non è fisiologico”. Il governatore, in un altro passaggio, aggiunge: “Abbiamo combattuto in un clima infame e non abbiamo ancora valutato appieno quello che si è scatenato in questa campagna elettorale, le forze oscure che si sono messe in movimento”.
A replicare a De Luca per queste frasi è Valeria Ciarambino, consigliera del Movimento 5 Stelle in Regione Campania. “Nel chiuso di una stanza, attorniato dai suoi sodali di partito, De Luca ha offeso tutti i cittadini di questa Regione, accusandoli di essere camorristi e di aver espresso il loro voto in quanto pilotati da forze oscure. Per il governatore della Campania, se il Movimento 5 Stelle ha ottenuto percentuali da capogiro in una Regione, che questo piccolo dittatore considera un suo feudo, non è perché i campani hanno premiato un progetto politico sostenuto da candidati competenti ed onesti, ma unicamente perché manovrati dalla camorra. Ci aspettiamo ora – continua Ciarambino – che i politici e gli amministratori presenti alla direzione del Pd, prendano le distanze dalle gravissime affermazioni di De Luca. E che si uniscano a quanti, cittadini ed elettori di questa Regione, invocano le dimissioni di un uomo dal linguaggio violento, i modi squadristi, e che non perde occasione – conclude Ciarambino – per manifestare la sua palese incapacità a governare un territorio come la Campania”.