Per l’associazione di categoria dei macellai nell’ordinanza “manca l’indicazione di quale sia il motivo irreparabile e imminente per la salute dei cittadini”
Napoli – Il 23 marzo scorso l’assessore alle Politiche Sociali con delega alla Tutela della salute e degli Animali Roberta Gaeta firma un’ordinanza per vietare l’esposizione di ovini, caprini e altri animali, in strada e nelle vetrine delle macellerie ma il Tar sospende l’ordinanza. Lo stop del giudice varrà almeno fino alla discussione in camera di consiglio fissata per il 24 aprile. Tirano un sospiro di sollievo i macellai che possono tornare ad esporre agnelli e capretti come è tradizione a Pasqua.
L’istanza in opposizione alla decisione del comune era stata presentata dall’avvocato Antonio Messina per conto dell’associazione di categoria dei macellai Aicast. “Il divieto di esporre carne macellata – si legge nel ricorso dell’Aicast – incide sulla vendita che ha già subito nel tempo una grave crisi” per cui avrebbe arrecato “un danno grave e irreparabile” ai negozianti, inoltre “manca l’indicazione di quale sia il motivo irreparabile e imminente per la salute dei cittadini”.
“Un’ordinanza assurda”, secondo Enzo Messina, presidente Federmacellai dell’Aicast: “I clienti ci chiedevano come mai il Comune avesse vietato di esporre la carne, credevano ci fossero problemi su capretti e agnelli”. “Da oggi i macellai possono continuare a esporre le carni – commenta l’avvocato Messina – sempre nel rispetto delle normative igienico sanitarie. Sono insussistenti i presupposti dell’ordinanza, in quanto le norme a cui il Comune fa riferimento parlano di situazioni di emergenza sanitaria o di pericolo per l’incolumità pubblica. Non è provato che l’esposizione nelle vetrine di carni macellati possa avere conseguenze dannose per i cittadini, tant’è che la stessa amministrazione fa un discorso di sensibilità e decoro estraneo alla normativa”.