Il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, nel corso della sua visita alla Biblioteca Nazionale di Napoli ha annunciato che dopo l’estate saranno eliminate le domeniche gratuite nei musei
Napoli, 31 luglio – “Dopo l’estate elimineremo le domeniche gratuite nei musei”. Lo ha annunciato il ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, nel corso della sua visita alla Biblioteca Nazionale di Napoli. “Le domeniche gratis – ha spiegato il ministro – andavano bene come lancio pubblicitario, ma se continuiamo così, a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l’estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno. Lascerò maggiore libertà ai direttori, se vogliono mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene”.
“Penso ad esempio – ha aggiunto Bonisoli – a Pompei: chi ci va a novembre? Magari la prima o tutte le domeniche di quel mese si può aprire gratis perché non c’è tanta gente. Il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis”. Il ministro ha sottolineato che “se uno pensa di pagare una cosa e improvvisamente diventa gratis sembra un po’ una fregatura: portare avanti questo progetto ben oltre il periodo per cui era stato pensato non va bene”.
A stretto giro è arrivata la replica via Facebook dell’ex titolare dei Beni Culturali Dario Franceschini. “In questi mesi – ha scritto Franceschini in un post – ho scelto di non parlare del ministero che ho guidato per 4 anni e di non commentare le scelte e i programmi del mio successore. Ma questa volta non posso tacere perché le domeniche gratuite non sono una cosa che riguarda me, ma un fatto culturale e sociale che ha coinvolto circa 10 milioni di persone dall’estate del 2014 ad oggi, centinaia di migliaia da Sud a Nord ogni volta, gran parte delle quali è andata in un museo per la prima volta nella vita portandoci i figli o i nipoti. Perché smettere, ministro Bonisoli? Ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore politico. Non faccia pagare un desiderio di discontinuità politica alla cultura e agli italiani”.