Cimitero di Poggioreale, gli ex proprietari delle cappelle sequestrate resteranno tutto agosto a pregare

Il comitato Tutela del Sepolcro Gentilizio: “Non andiamo in vacanza per paura di brutti scherzi. Siamo ancora in attesa di risposte dall’amministrazione comunale”

“Resteremo accanto ai nostri cari per tutta l’estate. Non andremo in vacanza. Anche perché proprio mentre eravamo in vacanza il Comune ci ha tirato l’anno scorso quello brutto scherzo. Resteremo vigili perché non accadano altre cose e aspettiamo sempre che l’assessore Alessandra Sardu e il sindaco Luigi de Magistris ci diano le risposte che chiediamo da mesi”.

Lo affermano gli esponenti del Comitato Tutela del Sepolcro Gentilizio che sono ormai da tempo in braccio di ferro con l’amministrazione cittadina napoletana che, dando seguito a una sentenza del Consiglio di Stato ha acquisito al patrimonio circa 90 manufatti cimiteriali di Poggioreale, sequestrandoli e serrandoli con un catenaccio. Ma con ancora i cari defunti all’interno.

La vicenda è ormai nota: i 90 manufatti in questione del Cimitero di Poggioreale sono stati al centro di un caso di compravendita illegale. La Giustizia ha fatto e sta facendo tuttora il suo corso, nel frattempo però il Comune di Napoli ha preso possesso di queste cappelle acquisendole al patrimonio – nonostante i proprietari non siano coinvolti in alcun procedimento penale e a tutti gli effetti si ritengono anch’essi vittime di questo raggiro.

Lo scorso maggio la IV sezione del Tribunale Civile di Napoli ha dato ragione a uno dei proprietari che aveva fatto ricorso, spianando la strada alle altre azioni legali e mettendo il Comune già dissestato in una situazione di rischio di risarcimento per un valore complessivo che potrebbe ammontare a svariate centinaia di migliaia di euro.

“Abbiamo avuto risposte dai consiglieri comunali, i tribunali ci hanno dato ragione, resta però l’assordante silenzio di questa amministrazione. Noi restiamo qui con i nostri defunti trattati indegnamente anche da morti. Nella speranza che a settembre qualcuno voglia finalmente degnarsi di rispondere alle nostre istanze”.

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