Il ministro dell’Interno ha partecipato questa mattina alla riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza
“Sono emozionato per essere qui nelle vesti di ministro. Voglio dare una mano alla città. Lo Stato deve dare la dimostrazione di essere più forte della criminalità. La camorra fa schifo e li andremo a prendere campanello per campanello, casa per casa, quartiere per quartiere. Non è vero che c’è una città rassegnata, tutt’altro. Vedremo chi ha la testa più dura. Tornerò già a novembre a presiedere un altro comitato. Non abbiamo bacchette magiche, ma faremo di tutto per lavorare nel miglior modo possibile. Napoli tornerà ad essere una capitale europea”. A dirlo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che questa mattina era in città per partecipare alla riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.
Poco prima dell’incontro in Prefettura il ministro si era recato al Vasto, quartiere che in questi mesi è attraversato da forti tensioni per i numerosi episodi di violenza che hanno visto protagonisti gli immigrati che vivono da anni nella zona. Salvini si è detto commosso per l’accoglienza ricevuta dai residenti del Vasto e ha affermato: “Entro l’anno conto di dare un primo segnale di cambiamento concreto. Non prometto miracoli, ma pugno di ferro contro i criminali”.
In Prefettura oltre al ministro hanno partecipato al Comitato per l’ordine e la sicurezza, tra gli altri, anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Il primo cittadino al termine della riunione ha dichiarato: “Cedo nella cooperazione istituzionale pur nella distanza politica più abissale e quindi noi attendiamo che, dopo lo studio, ci siano le risposte rispetto ai temi sottolineati. Napoli è fortemente impegnata ma ha bisogno di un cambio di marcia indispensabile da parte del Governo per poter avere servizi più efficaci e di qualità. In questi anni la città è rinata solo grazie ai suoi cittadini, alla cultura, alla politica dalle mani pulite che ha tolto ossigeno ai rapporti con il malaffare”.
E sull’accoglienza ricevuta dai residenti del Vasto a Salvini, il sindaco ha affermato: “Non c’ero e quindi non posso giudicare, ma se alcuni nigeriani si fanno i selfie con Salvini chiedendo di mandar via altri nigeriani, tutto ciò testimonia la mia preoccupazione e significa che stiamo sprofondando in una situazione complessa. Salvini ha alimentato il conflitto tra poveri facendo individuare in chi ci sta accanto il nemico della propria felicità”. Il primo cittadino ha poi affermato che la situazione che si è creata al Vasto “è colpa dei governi, anche di quelli di cui Salvini faceva parte, che hanno concentrato gli immigrati in un unico luogo. È un metodo sbagliato e lo diciamo da anni motivo che ci ha spinto anche a sottoscrivere il protocollo Basta Cas, più Sprar per diffondere sui territori napoletani, campani, italiani ed europei gli immigrati”.
Non è tardata ad arrivare la replica di Salvini. “Al tavolo de Magistris ha detto delle cose, fuori ne va a dichiarare altre. Era il fratello, il cugino, un sosia a dichiarare. Faccio esercizio zen e faccio finta di non aver sentito. È lui che si è fatto carico di due o tre cambiamenti normativi che io mi sono reso disponibile a inserire subito nel decreto sicurezza. È lui che mi ha detto: ‘Non so dove mettere i motorini sequestrati, non ho vigili urbani, la gente si spara per strada, ho 4.500 case occupate abusivamente’. Poi se ha problemi con se stesso che dentro dice una cosa e fuori un’altra questo è un problema suo”, ha concluso Salvini.
FOTO: tratta da napoli.repubblica.it