Scuola, a Napoli studenti occupano liceo Vico: Dad alibi per l’incompetenza del Governo

“Siamo stati abbandonati,per rientro in classe servono garanzie”

Napoli, 27 gennaio 2021 – Occupato il liceo Gian Battista Vico di Napoli. L’occupazione arriva a pochi giorni dal rientro in aula per le scuole superiori fissato per il primo febbraio a seguito di una pronuncia del Tar della Campania. Gli studenti prima di occupare si sono sottoposti a tampone rapido e assicurano che utilizzeranno il più possibile gli spazi aperti rispettando le norme anti Covid.

Durante l’occupazione, chi vorrà potrà continuare a seguire le lezioni in Dad mentre nel pomeriggio si terranno dibattiti e assemblee. Per un rientro in sicurezza gli studenti chiedono presidi medico-sanitari all’interno delle scuole e ricevere tamponi naso-faringei regolarmente per monitorare l’andamento dei contagi all’interno dell’istituto.

I ragazzi sottolineano che stanno occupando “un istituto vuoto poiché dopo 111 giorni in Campania le scuole continuano ad essere chiuse” e denunciano che il rientro in classe “così come proposto non garantisce un’effettiva sicurezza ma, al contrario, non fa altro che mancare di rispetto alla comunità scolastica e delega alle singole amministrazioni scolastiche responsabilità che sarebbero dovute essere statali”.

L’occupazione è definita dagli studenti “la nostra risposta all’abbandono in cui le istituzioni ci hanno lasciato, all’inadeguatezza della Dad come strumento di formazione, ai mancati investimenti governativi per consentire un rientro in sicurezza, agli innumerevoli tagli perpetrati nel tempo alla scuola e al malfunzionamento dei trasporti pubblici”.

Gli occupanti si scagliano contro la Dad “dipinta come una soluzione definitiva quando invece dovrebbe essere vista esclusivamente come un mezzo emergenziale che non può e non deve assolutamente sostituire la didattica in presenza. La Dad – proseguono – ha fornito un alibi per l’incompetenza del Governo che non ha progettato un piano reale per il ritorno a scuola in sicurezza”.

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