Petizione, i precari si rivolgono al Parlamento Europeo: “riconoscere il valore dell’esperienza maturata”

“Dove è finito il “tavolo politico” per consentire ai docenti precari di abilitarsi? Stanchi delle chiacchiere dei vari governi e dei politicanti che non offrono soluzioni, AnDDL si rivolge all’Europa: riconosceteci almeno l’abilitazione maturata sul campo”

Napoli, 28 gennaio 2021 – E’ arrivata il 22 gennaio scorso la tanto attesa quanto inaspettata notizia dell’accoglimento da parte del Parlamento Europeo della Petizione proposta e sostenuta dall’Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori (AnDDL) per il riconoscimento dell’esperienza maturata sul campo da non meno di 100mila docenti precari italiani che ad oggi risultano ancora discriminati dal Governo Italiano.  

“Dopo la beffa del Decreto Salva precari del ministro Bussetti approvato salvo intese e poi definitivamente e volutamente affondato dal CDM durante la crisi del governo giallo-verde e stanchi del muro di gomma del governo giallo-rosso che non ha mai ascoltato nessuno, ci siamo rivolti all’Europa, convinti della bontà della nostra battaglia” – questo il commento del professor Vespa, presidente dell’Associazione nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori -. “Con il supporto dello studio legale che ci segue da alcuni anni, abbiamo proposto ricorso alla Commissione europea, senza sortire alcun effetto e successivamente abbiamo presentato la Petizione al Parlamento Europeo”.

“Il Parlamento europeo, esaminata la petizione in merito al ritenuto valore abilitante dell’esperienza maturata “sul campo”, l’ha dichiarata ricevibile. La questione è passata ora al vaglio della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali e della commissione per la cultura e l’istruzione, nonché della Commissione Europea”.

“Le contraddizioni del sistema legislativo scolastico italiano – fa notare il nostro studio legale -, che implicitamente induce a ritenere abilitante il servizio statale prestato per 3 anni, ai fini della partecipazione concorsuale, disconoscendo tale valore ai fini dell’inserimento nelle graduatorie degli abilitati, richiedono l’intervento degli organi sovranazionali, nell’intento di evitare irragionevoli disparità di trattamento e nell’ottica di una applicazione uniforme del diritto UE, all’interno degli Stati membri”.

“Ora chiediamo a tutti – esorta il professor Pasquale Vespa -, colleghi precari e non, di sostenere la nostra petizione, la n. 0631/2020 sottoscrivendola previo semplice registrazione sul sito delle Petizioni Europee a questo link.

https://www.europarl.europa.eu/petitions/it/petition/content/0631%252F2020/html/Petition-No-0631%252F2020-by-A.-E.-and-C.-S.-%2528Italian%2529-on-the-recognition-of-qualifications-acquired-by-non-established-teaching-staff-through-%25E2%2580%2598experience-in-the-field%25E2%2580%2599

Poichè il sostegno alla causa dei docenti può arrivare da chiunque abbia a cuore la sorte dei precari, abbiamo realizzato su Facebook un Evento social dal titolo “Sostieni la Petizione al Parlamento Europeo” ed un breve video tutorial per facilitare la procedura di registrazione e di sottoscrizione della petizione da parte di tutti i cittadini interessati. 

“Come sottolineato, l’argomento trattato è stato ritenuto degno del vaglio europeo, in quanto rientrante nel campo di attività dell’Unione, pertanto meritevole di trasmissione alla Commissione per l’occupazione e gli affari sociali, nonché alla Commissione per la cultura e l’istruzione del Parlamento Europeo. Ed ancora, il Presidente della Commissione per le Petizioni UE, Dolors Montserrat, ha chiesto alla Commissione Europea di condurre un’indagine preliminare sulla questione. Ora tocca a tutti voi sostenerla al link che vi abbiamo fornito.”

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