L’ex sindaco e governatore: “Se mi sono deciso a candidarmi come sindaco è perché penso sarebbe molto importante riuscire a spostare orientamenti dal grande partito dell’astensionismo”
“Certo, lo so che è una strada in salita. Ma i napoletani mi conoscono: sanno chi sono, sanno come ho governato la città”. A dirlo l’ex sindaco ed ex governatore della Campania Antonio Bassolino, che ha deciso di candidarsi per la fascia di primo cittadino alle Comunali di Napoli del 2021.
“Sono una persona da sempre di sinistra. E uno che si considera soprattutto uomo delle istituzioni. E se mi sono deciso a candidarmi come sindaco è perché penso sarebbe molto importante riuscire a spostare orientamenti dal grande partito dell’astensionismo, che a Napoli è in assoluto il più forte”, ha spiegato Bassolino durante la presentazione della sua candidatura. “Manfredi candidato Pd-M5s? Io non mi candido contro il Pd, se non si vogliono disperdere i voti del centrosinistra le forze del centrosinistra possono appoggiare la mia candidatura” ha proseguito Bassolino.
Bassolino parla del Recovery Fund europeo come “un’occasione unica e irripetibile per rilanciare la città”. Poi affrontando il tema della riqualificazione di Bagnoli fa mea culpa, affermando che anche i suoi successori sia al Comune che alla Regione, oltre ai governi che si sono succeduti negli anni, dovrebbero interrogarsi sulle proprie responsabilità.
L’ex due volte sindaco e due volte governatore definisce Napoli una “città scassata” mentre sui problemi di bilancio a chi gli fa notare che i debiti del Comune risalgono, in parte, ai tempi in cui lui era al centro della politica cittadina risponde: “Quando sono arrivato a Palazzo San Giacomo, nel 1993, le casse erano già in dissesto e facevamo cose a costo zero. Negli ultimi anni, la situazione è ulteriormente peggiorata”. La ricetta per risolvere i problemi di bilancio secondo Bassolino sarebbe “quella di una legge speciale per i Comuni in difficoltà, siano essi grandi o medio-piccoli”.