Bagnoli, Manfredi esulta per nuovi fondi. De Luca lo stronca: “truffa mediatica”

Il sindaco di Napoli plaude al Governo per il miliardo e 200 milioni previsti dal decreto Coesione per la bonifica di Bagnoli, rivendicando gli ottimi rapporti istituzionali con Roma. Critico invece il governatore della Campania, secondo il quale il governo non ha stanziato un euro ma si tratta di fondi già spettanti alla Regione

Il decreto Coesione approvato dal Consiglio dei Ministri destina 1,2 miliardi di euro alla realizzazione di interventi di bonifica e riqualificazione dell’area di Bagnoli. Risultato rivendicato dal sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che ha parlato durante una lunga intervista al quotidiano Il Mattino di come questo sia stato ottenuto grazie agli ottimi rapporti istituzionali con Roma, auspicando il completamento dei lavori e la nascita di nuove iniziative private. Sulla questione è intervenuto anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, durante la consueta diretta del venerdì sui social, annunciando un’iniziativa pubblica per spiegare “la grande truffa mediatica di Bagnoli annunciata dal governo, una truffa propagandistica che verrà utilizzata solo in vista della campagna elettorale per le europee”. Secondo De Luca infatti non c’è alcun finanziamento da parte del Governo ma si tratta di fondi già spettanti alla Regione Campania.

“La settimana scorsa ho detto che era una bella notizia, ma ho posto la domanda: chi paga? Bene, in questi giorni è stato chiarito chi paga, paga la Regione Campania – spiega il governatore –. Avete capito come sono raffinati questi giovanotti? Il governo non ha stanziato neanche un euro. Ci hanno spiegato che questo miliardo e 200 milioni di euro viene caricato sui sei miliardi di euro che fanno parte della dotazione della Regione Campania, decisa il 3 agosto di un anno fa nel riparto del fondo Sviluppo e coesione tra le Regioni. Stiamo parlando di questo e non hanno neanche avuto la buona educazione di dirlo”.

Secondo De Luca così facendo il governo sottrarrebbe fondi ad altre zone di Napoli e ai Comuni dell’area metropolitana. “Tutti quanti avremmo dovuto fare una battaglia per impegnare i fondi nazionali su Bagnoli anziché sottrarre risorse del territorio cioè ai Comuni – ha affermato –. Bagnoli è un Sito d’Interesse nazionale, il commissario è nominato dal governo, toccherebbe quindi al governo finanziare gli interventi. Non è stato detto che cosa bisogna togliere per destinare questo miliardo e duecento milioni rispetto agli altri progetti. La Regione ha presentato il piano di coesione l’11 ottobre e nessuno ha parlato di Bagnoli. Dopo sette mesi viene fuori Bagnoli, ma siccome i soldi quelli sono, se caricate un miliardo e due su Bagnoli togliete soldi per altri quartieri di Napoli e – ha concluso – agli altri comuni dell’area metropolitana di Napoli. Siamo di fronte ad un atto di totale irresponsabilità politica, di totale propagandismo”.

Sulla questione è intervenuta anche la consigliera del gruppo Misto in Consiglio regionale Maria Muscarà, ponendo l’accento sulla mancata rimozione della colmata, vasta superficie di 195mila metri quadrati riempita di cemento e scarti dell’altoforno realizzata a metà degli anni settanta. “A Bagnoli devono fare la bonifica più grande d’Europa, arrivano miliardi di euro ma non rimuoveranno la grande colmata di cemento piena di scarti industriali dell’ex Ilva, ciò vorrà dire che quella terra continuerà ad essere ‘maledetta’. Il nuovo finanziamento, in aggiunta agli 800 milioni già sperperati da Bagnoli Futura SpA, porta la cifra erogata per il ‘risanamento’ di Bagnoli a 2 miliardi di euro. Somma strabiliante, che non ha riscontro a livello mondiale – ha dichiarato la consigliera Maria Muscarà –. Di quella colmata di 195mila metri quadrati di cemento e scarti dell’altoforno, dei quali 38mila di area costiera e 157mila di area interna, sarà portata via solo il 10%. Il sindaco Manfredi è il commissario straordinario su Bagnoli. Si sono inventati che potrà essere considerata una sorta di ‘scoglione’ che consentirà ai napoletani di planare in un mare che in massimo un paio d’anni tornerà balneabile, in quanto è la spiaggia ad essere inquinata e non le acque, notizia assurda”.

“Alla fine, destra e sinistra, speculatori e opportunisti, cinici e affaristi, sono riusciti a bloccare un sogno e un’idea diversa per Bagnoli, come oasi naturale – ha proseguito la consigliera regionale –. L’unico modo per rendere sicura una zona così delicata, come l’area Flegrea, è alleggerire il carico abitativo: proprio come ho chiesto in una mia proposta di legge che giace inascoltata in commissione urbanistica regionale. La conferma della colmata è la tomba per il ripristino paesaggistico della linea di costa – conclude –. Hanno sotterrato decenni di studi, di lotte e di speranze. Un mondo migliore con questa politica non è possibile”.

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