Fondi Coesione e Sviluppo, De Luca: “La Campania non si fa ricattare”

Il governatore, dopo la polemica con il sindaco di Napoli Manfredi su Bagnoli, è tornato a parlare del fondo Sviluppo e Coesione ricordando le sentenze del Tar e Consiglio di Stato che obbligano il Governo a firmare l’accordo entro il 28 giugno

Dopo la polemica con il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, accusato di aver coperto il governo Meloni sull’annuncio del miliardo a Bagnoli e sostanzialmente ‘sottratto’ (vai all’articolo) dal Fondo Sviluppo e Coesione mai erogato alla Campania, il governatore della Campania Vincenzo De Luca torna sull’argomento della mancata erogazione di questi soldi e lo fa dall’Autostazione di Avellino in occasione della consegna di cento nuovi bus che andranno a incrementare il parco veicolare di AIR Campania. “Una parte degli autobus che abbiamo presentato oggi sono stati acquistati con i fondi di coesione del programma 2014-2020 – afferma –. È da un anno che è in corso una battaglia contro i ricatti politici del Governo Meloni per sbloccare i nuovi fondi. Ci auguriamo che entro questo mese il Governo si decida ad assumere un atteggiamento di serietà e di rigore istituzionale. Sono soldi della Regione e non dello Stato italiano. Il ministro Fitto ha detto che i problemi non sono i tempi. È l’unico ministro al mondo che non è stato informato che un anno di tempo perso significa che il costo delle opere aumenta di 1/3. Pensano di ricattarci ma la Campania non subirà mai ricatti. Aspettiamo che si decidano, rispettando almeno il TAR e il Consiglio di Stato che ha dato come scadenza ultima il 28 giugno per siglare l’accordo di coesione. Ma in Italia siamo arrivati al punto che ci si infischia del TAR, della magistratura, della legalità e della correttezza istituzionale. Hanno un’altra idea della democrazia”.

“Il 16 febbraio, quando siamo andati a manifestare a Roma – ricorda De Luca –, eravamo 550 sindaci e migliaia di persone contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi di coesione. Quella è stata la prima prova di atteggiamenti squadristi: hanno bloccato i pullman dei sindaci all’uscita dell’autostrada e li hanno perquisiti, come se fossero terroristi, per non farli arrivare alla manifestazione. Le forze dell’ordine erano in assetto da guerra per bloccare l’entrata a Via del Corso e hanno chiuso le porte dei ministeri. Una vergogna mai vista in un’Italia democratica. Allora abbiamo capito che tipo di Governo avevamo di fronte. Poi sono avvenute le manganellate agli studenti di Pisa e l’aggressione al parlamentare 5 Stelle che stava portando la bandiera tricolore al ministro Calderoli. È bene ricordare che stiamo combattendo per la nostra dignità, per tutelare quella delle istituzioni democratiche e per lo sviluppo del nostro territorio”.

De Luca ha poi fatto il punto sui progetti per lo sviluppo delle aree interne e sul trasporto pubblico in Campania. “Fino a sette-otto anni fa i nostri treni erano carri bestiame e i bus sgangherati: abbiamo compiuto una rivoluzione, così come quella di politiche e finanziamenti consistenti destinati alle aree interne per infrastrutture (la Lioni-Grottaminarda, ndr) e sanità”. Dopo l’implementazione dell’ospedale ‘Frangipane-Bellizzi’ di Ariano Irpino, De Luca ha annunciato a breve l’inaugurazione del nuovo ospedale ‘Landolfi’ di Solofra. “Siamo il governo di tutta la Regione non soltanto della fascia costiera e dell’area metropolitana di Napoli”, ha poi aggiunto forse per rimarcare la distanza con il sindaco Manfredi, reo di non aver chiesto come commissario governativo di Bagnoli un fondo distinto dal Fondo Sviluppo e Coesione.

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