Sabato 27 ottobre, presso la Biblioteca comunale di Scafati “Francesco Morlicchio” sono state presentate le ultime opere letterarie di Tonino Scala con “The Cosentinos” ed “Il Casalese” di AA.VV (Autori Vari, ndr). L’evento culturale ha subito catturato l’attenzione di tutti i presenti e si è così trasformato in un lungo ed interessante dibattito.
A moderare la discussione la dottoressa Claudia Annunziata che – ringraziando tutti i presenti all’evento – ha passato la parola al giornalista de “L’Unità” Alessandro Amato che ha introdotto: “La pubblicazione di questo volume è stata complessa. La famiglia Cosentino ha cercato di impedirla cercando di minare la libertà di stampa sancita dalla Costituzione italiana. Ma noi siamo andati avanti e la portata di quest’opera si è ingigantita man mano che ha iniziato a popolare le librerie, abbiamo denunciato un fenomeno che interessa la Campania e ci auguriamo – ha spiegato – che attraverso questa denuncia qualcosa cambi.”
E’ intervenuto il presidente dell’osservatorio regionale anti-camorra Tonino Scala il quale, sintetizzando la triste situazione in cui versano da tempo molti paesi vesuviani, ha continuato: “C’è un filo rosso che lega i nostri comuni come ho dimostrato raccontando la storia dei personaggi attuali nel mio libro. Il legame tra Caposenna, Casal Di Principe, Pagani, Scafati e Castellammare è rappresentato spesso da funzionari scelti da questo sistema. Solamente con la denuncia possiamo capire il meccanismo e cambiare.”
Rispetto alla tematica, importante anche la sensibilità mostrata dal coordinamento provinciale Libera Salerno, associazione che già da lungo tempo sta lavorando per la definizione di un codice etico da adottare nella vita politica, liberandola da chi ha subito una condanna penale. Il dibattito si è concluso con riflessioni attente e mirate del giornalista e presidente del “Coordinamento Libero Grassi” Marcello Ravveduto, che ha spiegato: “In questo momento storico così complesso la camorra si è evoluta al punto tale che non si distingue più l’imprenditore dal politico. Il problema è sia di tipo sociale che amministrativo: sociale perché queste persone che gestiscono la cosa pubblica le votiamo noi, amministrativo perché esternalizzando e quindi privatizzando i servizi pubblici entrano gli interessi dei singoli nel privato. Così – ha terminato – in una Regione come la Campania, dove a muovere queste grandi aziende è la camorra, ecco che nascono le infiltrazioni camorristiche negli Enti.”