Il 31 maggio ricorre la Giornata mondiale senza tabacco istituita dall’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) nel 1987 per mettere in luce l’epidemia provocata dal tabagismo che ancora oggi rappresenta una delle principali cause di morte a livello globale. All’invito dell’OMS si unisce anche la LILT (Lega Italiana per la lotta contro i tumori) che anche quest’anno propone di trascorrere una giornata della nostra vita senza tabacco. L’iniziativa spazia su diversi livelli, certamente è fondamentale offrire tutto il supporto possibile a chi ha già contratto questa dipendenza, poiché di una vera e propria dipendenza si tratta, prima fisica e poi psicologica, sono stati organizzati in tutt’Italia dei corsi per la dissuasione dal fumo (numero verde 800-998877).
I tabagisti devono essere informati sui danni che sono indiscutibili: vasculopatie, broncopneumopatie e il “brutto male”, la malattia che abbiamo persino paura di nominare: il cancro al polmone, ed in altri organi vitali. Di pari passo, va sottolineato anche il danno ambientale che il mozzicone di sigaretta produce, sia nelle aree aperte – come parchi pubblici, dove peraltro una legge proibisce il fumo -, che sulle nostre spiagge dove da sempre vige la pessima abitudine di lasciare tali scorie nella sabbia o addirittura in mare. I fumatori sembrano non essere a conoscenza, o non si curano, del fatto che la sigaretta impiega circa 10 anni per degradarsi biologicamente.
Nella lotta al fumo è altresì importante che si attivino delle azioni preventive sopratutto nei confronti dei giovanissimi, i quali si avvicinano alla prima sigaretta con la curiosità e l’incoscienza di chi non comprende a fondo le conseguenza del gesto per questo il tema scelto dall’OMS per il 2013 riguarda il “Divieto di pubblicità, promozione e sponsorizzazione”.
OMS, attraverso il trattato per il controllo del tabacco in vigore dal 2005, ribadisce anche la necessità di difendere le persone dal fumo passivo.