Proroga delle agevolazioni fiscali, come ottenere l’ecobonus

ristrutturazioniUltimi aggiornamenti di natura fiscale. Il governo Letta ha da qualche giorno prorogato fino al prossimo 31 dicembre la scadenza delle agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie (e non solo). La prima scadenza sarebbe stata in questi giorni, ma con la proroga in questione chiunque rientra nei parametri ha sei mesi in più per fare i lavori e per ottenere le agevolazioni fiscali. La parola d’ordine in materie come questa è chiarezza: di qui la necessità di procedere schematicamente per provare ad anticipare a rispondere alle domande più frequenti.

IL TIPO DI LAVORI. L’elenco degli interventi di edilizia per cui si può ottenere l’ecobonus del governo Letta è ampio. E comprende: interventi di manutenzione ordinaria, interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento, ristrutturazione edilizia, ristrutturazione urbanistica, lavori di messa in sicurezza successivi a un terremoto, interventi su parti di casa accessorie – come la costruzione di un garage – installazione di impianti di demotica, abbattimento delle barriere architettoniche, impianti di sicurezza, apparati contro l’inquinamento acustico e interventi di bonifica da sostanze pericolose per la salute.

LO SCONTO. L’agevolazione fiscale per tutti i tipi di lavori appena elencati è del 50%. Il limite massimo cui è applicabile tale sconto è di 96 mila euro: nel caso di un preventivo superiore a questo limite non è più possibile ottenere l’ecobonus. La detrazione fiscale che l’agevolazione porta in dote viene spalmata nel corso di dieci anni sotto forma di rate annuali tutte dello stesso importo.

I BENFICIARI. Possono richiedere il bonus fiscale i proprietari dell’immobile in questione, ma anche i titolari del diritto di uso e di possesso: quindi anche chi detiene la nuda proprietà, l’inquilino in affitto e chi vi risiede in comodato d’uso gratuito. Se nel corso dei dieci anni in cui viene spalmato l’ecobonus l’immobile cambia proprietario, il primo proprietario può continuare a godere del bonus fiscale.

IL PAGAMENTO. Per ottenere le agevolazioni fiscali occorre che il pagamento dei lavori in esame sia assolutamente tracciabile – anche ai fini di combattere l’evasione fiscale. Affinché un pagamento sia tracciabile è necessario che venga effettuato tramite bonifico (bancario o postale) o assegno, che abbia una causale ben specifica e che presenti il codice fiscale di chi effettua il versamento e il codice fiscale o la partita Iva di chi incassa.   I

MOBILI. L’ecobonus che porta allo sconto del 50% sugli interventi di ristrutturazione vale anche per l’acquisto dei mobili legati ai lavori appena effettuati. Quindi la prima cosa da evitare è richiedere la detrazione per il divano del soggiorno dopo aver rifatto la cucina. Per i mobili il limite di spesa per richiedere l’agevolazione è di 10 mila euro. Anche in questo caso la proroga vale fino al prossimo 31 dicembre, l’agevolazione viene spalmata in dieci anni con dieci rate annuali di pari importo e il pagamento deve essere tracciabile.

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