In questi giorni NapoliTime ha ospitato commenti, interviste e comunicati stampa sulle recenti nomine nella giunta del parlamentino della X Municipalità. Commenti ed opinioni che su Facebook hanno assunto caratteristiche che, in alcuni casi, travalicano il corretto confronto politico.
La politica, nella sua accezione positiva, innesca sempre un vortice di passione e coinvolgimento emotivo in colui che la pratica con assiduità. Ma quando la passione politica annebbia le menti e ci cattura, facendoci a volte perdere la giusta lucidità, spesso scade in attacchi personali.
La sottile soglia tra la critica politica e le offese personali, viene oltrepassata e si può tramutare in aggressione verbale, inaccettabile da chiunque. E’ qui che il “giochino” della critica diventa perverso e fa male a chi lo subisce ma si ritorce contro anche chi, quell’attacco lo produce. Cui prodest? Sediamo l’animosità, sempre. E discutiamo del merito delle questioni. Facciamo così un servizio alla collettività ma soprattutto a noi stessi.
Il Presidente della X Municipalità è stato fatto oggetto di attacchi che di politica hanno solo un vago ricordo e chi vi scrive, in qualità di segretario del Circolo PD di Bagnoli e l’intero Gruppo consiliare del Partito Democratico della X Municipalità, esprimono con la seguente nota, solidarietà a Giorgio De Francesco.
Riportiamo la nota prodotta ieri sera al Circolo di Bagnoli:
“Il gruppo consiliare del PD e il Partito Democratico della X Muicipalità in seguito alle dichiarazioni del consigliere Giovanni Secondulfo e del segretario provinciale di Rifondazione Comunista Antonio D’Alessandro, esprimono piena solidarietà alla persona del Presidente Giorgio De Francesco oggetto di pesanti offese personali pubblicate anche su facebook dal consigliere Secondulfo. Stigmatizzano e condannano questo modo di fare politica e non comprendono la posizione di Rifondazione Comunista che pure ha partecipato a più riprese al tavolo provinciale dando il proprio contributo per la composizione delle cinque giunte presiedute dal centro sinistra e che oggi bocciano l’accordo esclusivamente su quella municipalità dove non sono state accolte le loro richieste dando l’impressione di un attaccamento alle poltrone che supera l’interesse per il bene comune e dei cittadini. Considerando che non sono venuti meno e non sono stati disattesi i punti programmatici di questa maggioranza invitiamo i rappresentanti di Rifondazione Comunista a rivedere la posizione del partito all’interno del consiglio della X Municipalità”.
Mentre il PD provinciale, in una nota di Gino Cimmino, responsabile dell’organizzazione, così chiosa l’accaduto:
NAPOLI (31 GENNAIO). “Ogni diverbio di carattere politico non può scadere in infamanti accuse lanciate sui social network”. A dichiararlo è Gino Cimmino, responsabile organizzazione della Federazione provinciale del Pd di Napoli. “Come partito, esprimo tutta la vicinanza e la solidarietà nei confronti del presidente della X Municipalità Giorgio De Francesco. In lui il Pd ripone la più totale fiducia: vada avanti perseguendo il bene dei cittadini che rappresenta senza dar conto a chi, della Federazione di Sinistra, lo offende. Da quella parte politica attendiamo solamente le scuse e la volontà di rimettersi a lavorare seriamente”.
L’attacco portato dall’ottimo Secondulfo è assolutamente becero nei toni, e per questo non condivisibile. Resta però la sostanza di un presidente che, vista sconfitta la sua battaglia per una maggiore condivisione nelle nomine dei componenti della sua giunta, si limita a prendere atto di una volontà espressa dall’alto. Credo, non ho motivo del contrario, che il povero De Francesco sia sincero quando afferma di essersi battuto perchè le designazioni fossero partecipate, ma coerenza avrebbe voluto che, di fronte ad un atteggiamento oligarchico della dirigenza del suo partito, egli rassegnasse le proprie dimissioni denunciando l’espropriazione della volontà della base. Ma tant’è come diceva Don Abbondio”se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare”.
L’attacco portato dall’ottimo Secondulfo è assolutamente becero nei toni, e per questo non condivisibile. Resta però la sostanza di un presidente che, vista sconfitta la sua battaglia per una maggiore condivisione nelle nomine dei componenti della sua giunta, si limita a prendere atto di una volontà espressa dall’alto. Credo, non ho motivo del contrario, che il povero De Francesco sia sincero quando afferma di essersi battuto perchè le designazioni fossero partecipate, ma coerenza avrebbe voluto che, di fronte ad un atteggiamento oligarchico della dirigenza del suo partito, egli rassegnasse le proprie dimissioni denunciando l’espropriazione della volontà della base. Ma tant’è come diceva Don Abbondio”se uno il coraggio non ce l’ha non se lo può dare”.