Roma, 3 ottobre – Ieri è stato il giorno della conferma di fiducia al governo Letta, giornata decisiva sia per il governo delle larghe intese che per la politica italiana. Il Pdl che fino ad ora di pranzo teneva ferma la decisione di non rinnovare la fiducia a Letta, ha sorpreso tutti facendo il contrario di quanto minacciato.
Il sostegno al governo è stato di fatti deciso dal colpo di scena messo in atto da Berlusconi che, resosi conto che la folta schiera di esponenti del suo partito disposti a votare la fiducia avrebbe determinato una nuova coalizione di maggioranza, nel suo intervento dichiara: . “Mettendo insieme le aspettative e il fatto che l’Italia ha bisogno di un governo che produca riforme istituzionali e strutturali abbiamo deciso, non senza interno travaglio, per il voto di fiducia” .
Il governo incassa così 235 voti a favore e 75 contrari. A non votare la fiducia sono Sel, M5S, la Lega e Fratelli d’Italia.
La decisione repentina di Berlusconi, non è stata indolore per il suo partito che sembra essersi ormai inesorabilmente spaccato. Si è infatti costituito sia alla Camera che al Senato un nuovo gruppo parlamentare che raccoglie i pidiellini contrariati dalla giravolta di Berlusconi. Per il momento il gruppo conosciuto come “gli Alfaniani” è ancora senza nome, e dovrebbe essere guidato alla Camera da Fabrizio Cicchitto.
Il baricentro del nuovo gruppo è costituito dalla figura di Alfano. Il vice-premier, da sempre colomba del governo, sembra aver sconfitto non solo il suo padre politico, ma anche lo schieramento dei falchi, costituito da Santanchè, Capezzone, Verdini e Ghedini. In alcune dichiarazioni di ieri, quando la costituzione del nuovo gruppo rimaneva ancora nell’ incertezza, Lupi ha affermato che il neo-gruppo non sarà contro la figura di Berlusconi, ma semmai proprio contro i falchi che, per tutta la durata di questa incertezza politica, hanno dato alle colombe dei “traditori”.
Letta si dichiara soddisfatto del risultato, nonostante la maggioranza su cui può contare sia più ristretta rispetto a quella iniziale. Afferma in una dichiarazione: “Ora andiamo avanti fino al 2015 e oltre.” Il premier è soddisfatto anche per la sconfitta politica di Berlusconi: “Finalmente Berlusconi è irrilevante, si è chiuso un ventennio e non per via giudiziaria” e aggiunge “Non saremo più ostaggio delle follie di Berlusconi innescate dalle sue vicende giudiziarie”.
Ma siamo davvero tutti soddisfatti? Gli italiani attendono da anni una Legge Elettorale che ridia voce ai cittadini e consenta loro di scegliere per davvero chi deve rappresentarli in Parlamento. Ci si chiede, un Parlamento costruito da nominati dai Partiti sulla base di una Legge elettorale che sarà dichiarata incostituzionale, può essere rappresentativo degli interessi veri del Popolo Italiano?