COMUNICATO STAMPA (Ricevuto in Redazione il 16 ottobre 2013 – ore 17,30)
Questo documento è stato sottoscritto da oltre 60 tra dirigenti e militanti del Partito Democratico, tra i quali: Michele Tufano (Segretario PD Pomigliano), Michele Caiazzo (Ex sindaco e consigliere regionale, membro dell’Assemblea Nazionale PD), Eduardo Riccio (Consigliere Comunale PD), Pasquale Ciccarelli (consigliere comunale PD), Mario Cusano, Nello Briganti, Pietro Romano, Carmen Abbazia, Mariangela D’Auria, Giulia Bladier, Francesca De Falco, Salvatore Civaro e tanti altri.
“Il congresso provinciale del Partito Democratico di Napoli e provincia poteva, e doveva, diventare un’occasione per chiudere definitivamente una brutta pagina (per il PD e per il centro-sinistra, ma soprattutto per Napoli e per i Napoletani) ed aprirne una nuova; poteva, e doveva, diventare l’occasione di un congresso costituente che superasse l’attuale vuoto politico-culturale e si aprisse ad una diversa concezione di azione e pratica politica.
Ripercorrendo gli ultimi anni di vita della federazione napoletana, risulta lampante come i pluricommissariamenti si siano dimostrati inefficaci a risolvere il problema sostanziale del PD qui a Napoli: la militarizzazione delle componenti, la progressiva trasformazione del pluralismo in autoreferenzialità ed autoconservazione, dell’inclusione formale in esclusione di fatto.
Il risultato? La totale estraneità del PD dalla vicenda politica Napoletana, il completo scollamento del partito dalla realtà partenopea. Ne è dimostrazione la drammatica disfatta elettorale: lo scorso febbraio il PD si qualificava soltanto terzo tra le formazioni politico-elettorali della Città.
Siamo stati fra i primi a chiedere, durante una travagliata assemblea svoltasi nel mese di Aprile a Portici, oltre ad una seria analisi del voto (di fatto mai effettuata), la convocazione di un congresso straordinario , reale e dialettico senza tessere e senza logiche correntizie, ‘’[..]un congresso politico e di progetto utile a rigenerare la presenza e l’iniziativa dei democratici nella metropoli napoletana’’.
Nella stessa sede proponemmo addirittura che in quella fase la Direzione Provinciale fosse composta dai Segretari di Circolo, affinché quell’organismo acquisisse una rappresentatività ispirata a principi territoriali e non solo di componente. Ovviamente, non fummo minimamente presi in considerazione.
Oggi invece siamo chiamati a scegliere ed a schierarci, ovvero a ratificare patti precostituiti.
Da una parte l’ammucchiata delle cordate correntizie con il replay del garante di interessi particolari, di fatto impossibilitato a governare il partito perché legittimamente impegnato in altro; chiamato non a ricostruire una organizzazione effettivamente mai nata bensì a garantire l’immutabilità di schemi e sistemi di “potere” consolidati nel tempo. Quegli schemi e quei sistemi grazie ai quali continuiamo a perdere. Quegli schemi e quei sistemi che ci impediscono di radicarci nelle nostre comunità. Quegli schemi e quei sistemi grazie ai quali il meglio del popolo democratico oggi è fuori dal PD, né ci riconosce come interlocutore.
Dall’altra parte il modello precedente, che nell’impacciato tentavo di non scontentare nessuno ha finito per scontentare tutti, che ha già palesato abbastanza la limitatezza e l’incapacità a governare un partito in equilibri precari, che ha favorito la lottizzazione , che ha taciuto brogli (tesserifici, primarie per la scelta dei parlamentari, etc…), che non ha mostrato polso, che ha perso probabilmente l’unica occasione vera per imporsi e liberare questa organizzazione dal cancro che lentamente la fagocita.
Con estremo dispiacere annunciamo che non parteciperemo ad una siffatta competizione congressuale, non candidandoci nelle liste collegate ai candidati segretario provinciale e non votando per alcun candidato.
Non possiamo e non vogliamo renderci complici.
Rimarremo dunque DISTINTI e DISTANTI da un sistema che ostacola il progresso e favorisce la conservazione e che, come ci sta dimostrando, non ha alcuna intenzione di cambiare e rigenerarsi.
Siamo convinti che questo partito, se reindirizzato sui suoi ideali e sui suoi valori autentici, possa ancora assumere il ruolo di guida del cambiamento, per Napoli e l’intera regione.
Continueremo ad investite le nostre energie, le nostre forze e le nostre esperienze; persisteremo con sforzi, sacrifici e passione a lavorare per il Partito Democratico nei nostri territori cercando di dimostrare che un’altra idea di PD è possibile”.