La mozione per Terra dei Fuochi arriva in Parlamento. Domani il voto dell’Aula

terra dei fuochi-mozioneRoma, 4 novembre – Si discute oggi in Parlamento la mozione che chiede al Governo di impegnarsi con misure concrete e tempestive per bonificare la Terra dei Fuochi. La mozione è stata presentata dall’onorevole Antimo Cesaro di Scelta Civica e firmata da molti altri deputati anche di altre forze politiche.

Cesaro ha dichiarato: “Esprimo soddisfazione nell’apprendere la decisione, della presidente Laura Boldrini, di diffondere il documento integrale dell’audizione dei pentiti dinnanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. La desecretazione delle rivelazioni dei pentiti era infatti uno dei punti della mia mozione; ne rilevo dunque con piacere l’accoglimento.”

In Aula si discuterà sull’impegno che il Governo dovrà avere per verificare la veridicità delle dichiarazioni fatte da Sciavone per permettere di determinare con precisione le aree agricole che dovranno essere riconvertite alla coltivazione no-food, ovvero non destinata all’alimentazione, come fiori, cotone, canapa.

Con la mozione si chiede anche di intraprendere un’indagine conoscitiva che permetta di verificare l’incidenza epidemiologica della presenza dei rifiuti tossici, coordinata dal Ministero della Salute. Il dottor Antonio Marfella, oncologo e tossicologo dell’Istituto Pascale, nei mesi scorsi ha già presentato alla commissione igiene e sanità del Senato, i dati della ricerca dell’Istituto oncologico, che rivelano che in Campania negli ultimi 5 anni le malattie tumorali sono aumentate del 15-20%, con picchi del 47% in alcuni comuni della Terra dei fuochi e il 17% di casi riguarda i bambini.

Punto chiave della mozione è anche la richiesta al Governo di equiparare al reato di stampo camorristico-mafioso, il reato di smaltimento illecito di rifiuti, attualmente considerato solo un reato amministrativo. Un reato che in termini morali è considerato già alla stregua di un’azione camorristica, perché è risaputo che è dalla camorra che viene gestito e perché il perpetuare negli anni questo reato ha determinato la malattia da tumore e la morte di tante persone e bambini che abitano nelle zone circostanti le discariche abusive di rifiuti speciali e tossici, interrate o abbandonati a celo aperto e dati poi alle fiamme. La camorra usa anche gli immigrati per incendiare i rifiuti abbandonati così da nascondere ogni indizio che permetta di far risalire alle aziende che hanno commissionato lo sversamento dei rifiuti speciali e per creare nuove aree libere per nuovi carichi di rifiuti.

Jean Renè Bilongo, coordinatore nazionale immigrazione della Flai-Cgil commentando l’arresto di venerdì di due algerini a Casal di Principe, scoperti ad incendiare i rifiuti grazie alle telecamere nascosta posizionata dai carabinieri per monitorare i ripetuti incendi in una discarica abusiva, ha dichiarato: “Non è una novità ma una prassi consolidata quella di far bruciare i rifiuti agli immigrati – precisando che questo avviene già da anni anche – nell’area di Giugliano, ovvero a pochi chilometri da Casal di Principe e dall’agro aversano”.

Si utilizzano disperati che sono pronti a “vendersi anche per pochi euro”, tanto che “nell’area del Napoletano spesso la camorra ha utilizzato gli immigrati di etnia rom per bruciare scarti di fabbriche o altri rifiuti pericolosi”.

L’onorevole Cesaro, che presenterà oggi la mozione in Aula che si esprimerà con il voto in merito alle varie mozioni di Scelta Civica nella giornata di domani, ha sottolineato che “occorre però evitare che attraverso un uso generalizzato e strumentale del grido di allarme Terra dei fuochi, coniato dalla meritoria azione di protesta della nostra migliore società civile, non cada però sulla nostra Campania un generalizzato marchio di infamia che metterebbe in serio rischio la nostra produzione agroalimentare”.

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