Crimea: il Parlamento vota l’indipendenza dall’Ucraina

Il 16 marzo referendum sull’entrata nella Federazione Russa. Nato: “la più grave minaccia dalla fine della Guerra Fredda”

putinCrimea, 12 marzo – Il Parlamento della Crimea ha votato, con 78 voti a favore su 81 totali, l‘indipendenza dall’Ucraina. Nella dichiarazione è sancita anche la volontà della penisola, i cui abitanti sono per la maggior parte di etnia russa, di entrare nella Federazione Russa. Quest’ingresso avverrà dopo una consultazione popolare che avrà luogo il 16 marzo, e sarà una sorta di conferma di quanto deciso dal Parlamento.

E mentre la popolarità di Putin schizza in alto fino al 70% dei consensi, è polemica sulla scena internazionale. Il presidente del Consiglio Ue ha definito il referendum illegale. La cancelliera tedesca Angela Merkel durante una riunione del suo partito, ha parlato di “annessione” della Crimea aggiungendo che la Russia sta violando tutte le regole del diritto internazionale in vigore dal dopoguerra.

Il ministro degli esteri francese ha minacciato sanzioni contro la Russia se non si cambierà verso riguardo alla risoluzione delle tensioni, e ha dichiarato: “Se una regione qualsiasi di un qualsiasi Paese decide, in contraddizione con la sua Costituzione, di unirsi a un altro Paese che lo ha incoraggiato a farlo, vuole dire che non c’è più la pace internazionale, né frontiere certe”. Il segretario di Stato americano John Kerry si rifiuta di recarsi a Mosca finché Putin rimarrà sulle sue posizioni. La Nato ha dichiarato: “Stiamo chiaramente affrontando la più grave minaccia alla sicurezza dalla fine della Guerra Fredda“, specificando che la questione non avrà conseguenze circoscritte alla zona interessata.

Ieri l’attuale premier dell’Ucraina Arseni Iatseniuk, in un intervento in Parlamento ha esortato duramente le potenze occidentali: “Se non siete capaci di proteggere il territorio dell’Ucraina, come convincerete Nord Corea e Iran ad abbandonare le armi nucleari?”. Il deposto premier Viktor Ianukovich dichiara durante una conferenza stampa tenutasi a Rostov sul Don, in Russia: “Sono l’unico presidente legittimo dell’Ucraina e continuo ad essere il comandante in capo dell’Esercito”, definendo le prossime presidenziali ucraine “assolutamente illegittime”.

Intanto la Crimea si blocca. Non partono più i voli per Istanbul e Kiev, ma solo per Mosca. Parallelamente sono stati rafforzati i controlli alla frontiera nord. Pare anche un gruppo di paramilitari abbiano espulso dal Paese un inviato Sky e la sua troupe.

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