I dati sul consumo di droghe leggere: “una volta in 12 mesi per il 35,1% dei ragazzi tra 15 e 24 anni e 26% tra i giovani tra 25 e i 24″
Napoli, 14 marzo – Via libera del Consiglio dei ministri al decreto che reintroduce le tabelle per la classificazione delle sostanze stupefacenti e norme precise contro i “cartelli” delle aziende del farmaco dopo lo scandalo Novartis-Roche.
Il ministro Lorenzin dopo il Consiglio dei ministri ha detto che la sentenza della Corte costituzionale sulla legge Fini-Giovanardi ”aveva creato un vuoto normativo che ha prodotto emergenze nelle ultime settimane, e per questo siamo dovuti intervenire con un atto di urgenza per il ripristino delle tabelle sulle sostanze stupefacenti”. Il decreto legge approvato nella mattinata di giovedì dal Cdm “prevede norme per favorire l’impiego di farmaci off-label meno onerosi per il Sistema sanitario nazionale ma altrettanto efficaci dal punto di vista terapeutico”.
“È fantastico, ci saremmo scontrati in una riunione che è durata in tutto 40 minuti! In armonia il Cdm ha ripristinato le tabelle sanitarie, abbiamo affrontato il tema dal punto di vista sanitario mentre il tema politico è stato rimesso al Parlamento”, ha poi sottolineato Lorenzin, negando uno scontro sull’equiparazione tra droghe leggere-pesanti.
“È assurdo quanto riportato da alcune indiscrezioni, secondo cui il Consiglio dei ministri starebbe discutendo di norme che riducono le pene per gli spacciatori delle cosiddette droghe leggere”. La Comunità San Patrignano fa un appello al premier Matteo Renzi e ai ministri della Salute, Lorenzin, e della Giustizia, Orlando, ricordando che “il mercato principale di queste sostanze è costituito da adolescenti”.
“La nostra esperienza, ormai quarantennale, ci dice che il fumo o l’ingestione di queste sostanze, soprattutto fra gli adolescenti con cervello ancora non completamente formato, può provocare danni dimostrati dalla scienza, che possono portare anche in soggetti fragili, a problemi mentali seri, ai confini con la psicosi e la schizofrenia. I dati forniti dal Dipartimento antidroga e, recentemente, dalla Asl di Milano, ci confermano quanto i ragazzi siano le principali vittime di questo mercato”- ha precisato in una nota la comunità per il recupero dalle tossicodipendenze – . Ed ancora: “Le cifre fornite recentemente dalla Asl di Milano, che parlano di un consumo nella città di almeno una volta in 12 mesi per il 35,1% dei ragazzi tra 15 e 24 anni e di un 26% tra i giovani tra 25 e i 24″.
In base a questi dati conclude la comunità di San Patrignano “riteniamo irresponsabile ridurre considerevolmente le pene per gli spacciatori di una sostanza, la cannabis, che negli ultimi anni, grazie all’elevato principio attivo, costituisce una seria minaccia, in particolare per i giovani, soprattutto se minorenni”.