Il Napoli schianta la Juve. Conte a lezione da Benitez. Il più classico dei risultati, un perentorio 2-0, interrompe una striscia di 22 risultati utili consecutivi per la capolista. I gol sono di Callejon e Mertens.
PRIMO TEMPO. Un Napoli perfetto. Benitez, intercettato dai microfono di Sky nel prepartita, aveva promesso un Napoli formato Champions e così è stato. Perché la compattezza, l’intensità, il recupero palla nella metà campo avversaria e, chiaramente, la qualità delle giocate, hanno mostrato un Napoli oggi nettamente superiore all’avversario.
TATTICA. L’attacco del Napoli a testa bassa era pronosticabile, almeno nelle fasi iniziali, ma anche il più tifoso tra gli addetti ai lavori difficilmente avrebbe scommesso su una Juve così ridimensionata.
CONTE. L’idea del titolato (in Italia) allenatore pugliese era quella di aspettare basso l’avversario per togliere la profondità agli attaccanti del Napoli. Diciamo pure che gli è riuscita e, infatti, è stato il fraseggio nello stretto a fare la differenza.
ROMBO. Il Napoli spesso si è mosso con un vero e proprio rombo d’attacco in cui il vertice basso, Hamsik, smistava sulla trequarti palloni di qualità. Marek non è ancora il vero Marek ma la sua prestazione è stata davvero convincente.
DIFESA. Ottima prova degli azzurri anche in fase di non possesso. Gli attacchi della Juve sono stati depotenziati sul nascere e, quando al tiro, i bianconeri non sono mai stati pericolosi.
HENRIQUE. Un’altra ottima prova del brasiliano sull’out di destra. Si vede che è un centrale ma nonostante ciò riesce a proporsi sulla fascia in fase offensiva con continuità e qualità. E, nel suo caso, essere un centrale adattato sull’esterno è un lato positivo perché, in fase di non possesso, è naturalmente portato a dare una mano ai centrali. Oggi, nella propria area, il Napoli spesso difendeva come se avesse tre centrali.
BUFFON-REINA. Una fotografia della partita: Buffon migliore in campo, Reina senza voto.
FOTO: tratta da sky.it