Il Napoli vince la Coppa Italia, la seconda in tre anni. Il punteggio: 3-1 contro una buona Fiorentina. Super Insigne che invia un messaggio fortissimo a Prandelli in tribuna.
SCONTRI. La partita ritardata di 45 minuti, e ancor più le ragioni del ritardo, sono cosa grave. Ma, altrettanto grave è la gogna mediatica cui sono sottoposti in queste ore i tifosi del Napoli.
ULTRA’. Il messaggio che è passato in giro per il mondo (Tg1, Skysport24 e anche El Mundo deportivo solo per citare qualcuno) è forte. Ma, soprattutto, è un messaggio solo parzialmente vero. Si è detto che la curva del Napoli ha impedito l’inizio della partita con lanci di fumogeni e petardi. Ma quando? I bengala, per onestà, sono partiti durante il colloquio con Marek, ma, prima, non c’era stato nulla di particolare. E, quindi, l’accanimento dei tifosi del Napoli per evitare l’inizio del match noi non lo abbiamo visto.
CONTROLLI. E, tra l’altro, come ci sono entrati all’Olimpico fumogeni, petardi e bengala in misura tale da permettere a qualche gruppo ultrà di tenere in scacco l’intero servizio d’ordine dello stadio della capitale?
QUESTURA. Questore, prefetto e perfino il presidente del Senato ci hanno tenuto a chiarire che il ferimento del tifoso del Napoli fosse un atto criminale estraneo alle logiche del tifo organizzato. Ma, con il passare delle ore, i colpi di pistola a Tor di Quinto sembrano un’imboscata di alcuni tifosi della Roma tesa agli ultrà del Napoli, ammesso che lo sfortunato Ciro Esposito sia definibile ultrà dato che non possiede neanche un abbonamento per il San Paolo.
GRASSO. Il nobile Grasso, presidente del Senato, ha subito spiegato che le logiche del tifo organizzato non aveva nulla a che fare con gli spari. E tutti a fargli eco, naturalmente. Ma come si fa a dare per certa una notizia del genere ad interrogatorio ancora in corso?
BUGIE. “L’ordine che arriva dalla Questura è perentorio: si deve minimizzare, negare che i feriti gravi trasportati in ospedale siano tifosi” si evince dalla ricostruzione del Corriere della Sera che, tra l’altro, conferma la massiccia presenza di ultrà della Roma pronti a dare battaglia tanto alle forze dell’ordine quanto ai tifosi del Napoli.
GASTONE. Chi ha sparato è detto Gastone. Vivaista di estrema destra già noto alle forze dell’ordine e agli ultrà di tutta Italia per il ruolo da protagonista giocato in un derby Roma-Lazio di qualche anno fa.
ARRESTO. La Questura di Roma riporta sul suo profilo Facebook: “In merito ai gravi fatti di sangue accaduti prima dell’inizio della partita le indagini, svolte dagli uomini della Questura, hanno portato all’arresto per tentato omicidio di D.D.S., 48 enne romano, con precedenti di Polizia, titolare di un esercizio commerciale, mentre si stanno valutando le posizioni degli altri soggetti partecipanti alla rissa al fine di stabilire le responsabilità di ognuno.
RICOSTRUZIONE. “Da una prima ricostruzione effettuata dagli investigatori sembra che il D.D.S. abbia provocato i tifosi napoletani lanciando nei loro confronti dei fumogeni. Alla loro violenta reazione l’uomo avrebbe risposto esplodendo dei colpi d’arma da fuoco”.
TELECRONACA. Spesso leggiamo di lamentele dei tifosi contro la presunta parzialità dei cronisti Sky o Mediaset Premium. Ieri, secondo noi, la rete ammiraglia della tv di Stato ha fatto ancora peggio. Oltre a dare massimo risalto alle proteste di Montella con il quarto uomo per presunti sfavoritismi, oltre a far passare il disappunto di Marek per la sostituzione come un momento di freddezza con Rafa invece che una botta alla tibia – per altro non sanzionata – il culmine lo ha raggiunto Cerqueti stigmatizzando violentemente l’esultanza dei tifosi azzurri a fine gara come “un’esultanza volgare” che fa male al calcio.