Dal Brunello di Montalcino al pesce privo di etichettatura o scaduto avariato
Napoli, 10 maggio – La Polizia Municipale di Napoli ha sequestrato ieri un deposito contenente alimenti avariati pronti ad essere immessi sul mercato. Il deposito, ampio 500 mq, è stato individuato dagli agenti della sezione investigativa in via Carlo di Tocco, nella zona di Poggioreale. Sul posto è intervenuto anche personale della locale Asl.
C’erano anche decine di casse contenenti pregiate bottiglie di vino “Brunello di Montalcino” e “Mastroberardino” tra i cibi avariati stipati in un deposito – completamente inidoneo alla conservazione degli alimenti e risultato in uso a cittadini cinesi – scoperto e sequestrato dalla Polizia Municipale nei pressi di via Gianturco, a Napoli. Per accertare l’autenticità del vino, gli agenti hanno effettuato i primi riscontri analizzando i documenti d’acquisto del vino, che sono risultati autentici. Resta ora da verificare se le bottiglie siano realmente originali oppure “cloni” destinati all’immissione sui mercati.
Gli investigatori non escludono il ricorso a esperti sommelier per accertare l’autenticità del vino. Secondo una prima stima, nel deposito c’era vino pregiato per decine di migliaia di euro. Al blitz ha preso parte anche personale della Polizia Veterinaria dell’Asl Napoli 1. Oltre al vino di ottima marca, gli agenti della Municipale hanno trovato varie qualità di pesce, stipato in grandi camere frigo: il pesce è risultato privo di etichettatura, scaduto o contrassegnato, contrariamente a quanto previsto dalle normative da etichette removibili.
Ricordiamo inoltre che si consente l’uso dell’indicazione Made in Italy esclusivamente per i suindicati prodotti (oltre che per i prodotti conciari e del settore dei divani) le cui fasi di lavorazione, come individuate dallo stesso provvedimento, abbiano avuto luogo prevalentemente nel territorio italiano.
Infine, si prevedono sanzioni amministrative pecuniarie e il sequestro e la confisca delle merci nel caso di violazione delle disposizioni del provvedimento, che se reiterata o commessa mediante attività organizzate è soggetta a sanzione penale, si attendono pertanto le verifiche da parte degli specialisti del settore agro-alimentare.