Il Primo Ministro si vanta di rispettare gli annunci mentre i tecnici del Senato sarebbero dei bugiardi
9 maggio 2014 – Non si placano le polemiche tra il Premier, Matteo Renzi, e l’organo senatoriale del parlamento italiano. Esattamente pochi mesi fa il segretario del Partito Democratico attaccava il Senato definendolo un ente inutile il cui taglio, in favore della Camera dei Deputati, avrebbe consentito lo snellimento delle pratiche decisionali, oltre che un sostanzioso taglio alle spese della politica.
Diverse settimane dopo questa prima schermaglia ecco di nuovo sulla scena l’incontro tra Pietro Grasso e Matteo Renzi. I due non se le sono certo mandate a dire, anche se, ovviamente, in maniera indiretta. Ha aperto le danze il Primo Ministro definendo i tecnici del Senato dei bugiardi con delle dichiarazioni sostenute nel programma Anno Uno e alla Telefonata, di Maurizio Belpietro, così Matteo Renzi ha apostrofato i tecnici senatori dopo che questi avevano espresso forti dubbi sul decreto Irpef: “Al Senato – ha commentato Renzi – vorrei che mi dimostrassero se è vero che l’evasione porterà 300 milioni di euro come abbiamo scritto. Se è vero che abbiamo venduto, abbiamo iniziato a vendere le auto blu e abbiamo iniziato a ridurre i costi delle province. Abbiamo fatto pagare alle banche gli 80 euro. Io quando faccio gli annunci li rispetto sempre, invece i tecnici del Senato hanno detto cose false”.
Dichiarazioni che non sono per niente piaciute a Pietro Grasso che ha invocato rispetto per le cariche senatoriali definendo irrispettose le parole del Premier. Lo stesso Presidente del Senato, intervistato dall’Ansa, ha così risposto a Matteo Renzi bacchettandolo: “Voglio ricordare – ha esordito Grasso – che il Senato è una istituzione che merita rispetto e non un carrozzone come definito da qualcuno. L’Ufficio del bilancio fornisce analisi sulla base dei dati che accompagnano i procedimenti legislativi. Se i dati sono corretti, sulle analisi poi si può concordare o meno – conclude il presidente del Senato – ma senza per forza doverle screditare pubblicamente”. Insomma non proprio un’atmosfera idilliaca quella tra Renzi ed il Senato, una brutta gatta da pelare che, a lungo andare, potrebbe anche destabilizzare il governissimo.
E’, infine, intervenuto nella polemica anche l’anti-renziano Stefano Fassina, che spezza una lancia in favore del Senato: “Il servizio Bilancio del Senato, come il servizio corrispondente della Camera, è un’istituzione di eccellenza, elevata professionalità e indipendenza. Sono gravi i continui attacchi del presidente del Consiglio a una istituzione decisiva per l’autonomia del Parlamento”. Segno che le acredini sono belle fresche e che, in vista delle elezioni Europee, potrebbero destabilizzare una delle due posizioni.
FOTO: tratta da repubblica.it