Dopo Pompei anche la Reggia di Caserta diviene protagonista dell’ondata di scioperi. I vigilanti stufi di combattere contro i venditori ambulanti.
Domenica 7 settembre, ingresso gratuito per tutti i visitatori che vorranno recarsi alla Reggia di Caserta, ma soltanto a partire dalle 11.30. Il motivo? Lo sciopero di tre ore indetto dalla Uil-Pa, il sindacato che riunisce la maggioranza dei dipendenti della Reggia, in collaborazione con altre cinque sigle sindacali.
Tema principale dell’assemblea è la sicurezza del complesso vanvitelliano, in particolare in merito alla questione dei venditori ambulanti che ormai da mesi tormentano i vigilanti della Reggia. “La categoria della vigilanza presso la Reggia di Caserta è stata nuovamente fatta oggetto di pubblico ludibrio, disprezzo, oltre che gravi intimidazioni”, così cita una nota del sindacato affermando l’urgenza dello sciopero. Mancato intervento delle forze dell’ordine nei confronti dei venditori ambulanti e forti pressioni sui guardiani da parte del soprintendente del Polo museale di Napoli e della Reggia di Caserta Fabrizio Vona, che esige un controllo severissimo minacciando sanzioni disciplinari, sono quindi le cause scatenanti dell’insoddisfazione dei lavoratori.
Ma non tutte le sigle sindacali sembrano essere pienamente d’accordo. Cgil e Cisl si dissociano, definendola una “iniziativa inopportuna”, in merito alla scelta della data dell’assemblea che non farà altro che arrecare danni ai visitatori e minare la precaria economia della Reggia di Caserta. Il responsabile Cgil Fp – Reggia di Caserta Nicola Oliva, pur condividendo pienamente le motivazioni che hanno condotto allo sciopero, afferma: “Invitiamo tutte le organizzazioni sindacali presenti all’interno della Reggia a convocare unitariamente una nuova assemblea del personale, in un giorno meno penalizzante per i visitatori, e a definire una condivisa piattaforma propositiva da sottoporre alla dirigenza per l’appropriata valorizzazione del monumento vanvitelliano”.
Ma se non verrà accolto l’invito di Oliva la Reggia di Caserta resterà chiusa e a pagarne le spese saranno i visitatori che non potranno trascorrere una piacevole domenica mattina godendo del patrimonio culturale della nostra regione. Sembra così ripetersi il triste capitolo che lo scorso giugno aveva visto protagonista il Sito archeologico di Pompei, lasciando altre centinaia di turisti fuori ai cancelli.