Pronto il disegno legge contro la corruzione, si attende il passaggio in Parlamento
Roma, 13 dicembre – Dopo circa un’ora di riunione il Cdm ha varato un nuovo disegno legge contro la corruzione che si articola in quattro punti. Maggiore severità per le pene, che potranno arrivare a 10 anni di reclusione per la corruzione e con conseguente allungamento dei termini di prescrizione. “Sono finiti i tempi delle uscite gratis di prigione” afferma Renzi alludendo anche al fatto che il patteggiamento sarà possibile solo con la restituzione del maltolto ma comunque sempre con scarsa possibilità di evitare il carcere. Sarà prevista la confisca e il sequestro di beni che i corrotti hanno sottratto, potendo agire anche sugli eredi. Infine misure per l’allungamento dei termini di prescrizione “per bloccarne il decorso due anni dopo la condanna in primo grado e un anno dopo l’appello”.
Il disegno legge ora dovrà passare all’esame del parlamento e già sono previste modifiche. Il responsabile giustizia del PD David Ermini ha già dichiarato che presenterà un emendamento per consentire sconti di pena a coloro che collaboreranno con gli inquirenti. La materia trattata risulta molto delicata e la domanda che sorge spontanea è “perché non agire tramite decreto? Ma Renzi afferma: “non si fanno decreti su materie penali. Non si fanno per principio”, chiede però alle Camere “una risposta seria e, speriamo, il più veloce possibile”. Il premier aggiunge inoltre che non solo vuole garantire una corsia d’urgenza al Ddl ma è pronto a mettere in campo anche la questione di fiducia se necessario.
La velocità con la quale è stato varato il disegno di legge lascia presumere che ci fosse già una forte intesa tra i ministri, lo stesso Renzi ha affermato che c’è stata la piena condivisione di tutti. Hanno raggiunto il risultato sperato ossia punire i corrotti e aggredire il loro patrimonio, “malloppo” , goliardicamente definito dal guardasigilli Orlando.
Perplesso rimane il movimento cinque stelle, la critica arriva dai membri della commissione Giustizia: “Il consiglio dei ministri tanto sbandierato da Renzi come risolutore per la corruzione, non è che un insieme disordinato di norme. Ci vogliono leggi chiare, semplici ed efficaci, come quelle che noi abbiamo presentato da molto tempo sull’anticorruzione”.