Qualità della vita in Campania, dal bilancio di Italia Oggi, Napoli risulta alla 103esima posizione

“Italia spaccata in due”, dal rapporto di Italia Oggi la qualità della vita migliora in Campania ma il Sud resta ancora indietro

napoli-qualità-vitaQualità della vita migliorata rispetto al 2013 in tutte le province campane. A rivelarlo è la 16esima indagine annuale sulla qualità della vita nelle province italiane condotta dall’équipe del professor Alessandro Polli dell’Università La Sapienza di Roma per Italia Oggi. La provincia di Avellino ottiene un risultato da record passando dalla 90esima posizione alla 58esima e classificandosi così come prima città del Sud Italia. Benevento di aggiudica, invece, il 66esimo posto, rispetto all’86esimo dell’anno scorso e Caserta passa dal 96esimo all’83esimo gradino. Un risultato un po’ meno eccezionale per Salerno e Napoli. La prima scala la classifica di quattro posizioni approdando all’84esimo posto, mentre il capoluogo campano si piazza alla 103esima posizione, salendo solo di due punti.

Con il 2015 alle porte, il quotidiano economico Italia Oggi offre uno spaccato delle condizioni di vita italiane registrate nel corso dell’anno. 94 gli indicatori di cui tiene conto la ricerca, tra i quali spiccano il tasso di occupazione, il numero di imprese registrate per 100mila abitanti, la qualità dei servizi finanziari e scolastici e l’indice di criminalità. Ciò che emerge è un’Italia completamente divisa a metà, in cui nessuna provincia del Meridione riesce a posizionarsi nella prima metà della classifica. All’ultimo posto, infatti, troviamo la provincia di Carbonia-Iglesias, in Sardegna. Mentre per il quinto anno consecutivo è Trento a conquistare la medaglia d’oro della provincia con la migliore qualità di vita.

L’indagine di Italia Oggi parla di condizioni “scarse o insufficienti” per tutto il Centro Sud. Condizioni che si vanno progressivamente ad aggravare nelle isole se si pensa che per trovare una città dell’Italia insule bisogna scendere alle 69esima posizione (Olbia-Tempio). Per quanto riguarda il parametro di affari e lavoro (una delle 9 classifiche vanno a comporre quella generale) i dati non sono che una triste conferma. Sotto Rieti soltanto Roma e Olbia- Tempio riescono ad ottenere la sufficienza. Una parziale eccezione sembra essere il settore criminalità. Il minor tasso si registra proprio al Sud ed al primo posto di questa classifica si trova una provincia della Sicilia, Agrigento. Nei primi dieci posti anche Oristano e Campobasso, mentre Milano, Bologna e Rimini occupano le ultime posizioni.

Ancora una volta quello che viene fuori è un divario abbastanza evidente tra Nord e Sud. Sono tutte del Nordest, infatti, le prime nove province in classifica (Trento, Bolzano, Mantova, Treviso, Pordenone, Reggio Emilia, Vicenza, Parma e Verona). E sempre al Nord vanno le prime posizioni anche nel settore ambiente, con Trento, Mantova e Belluno, in quello salute, con Pisa e Milano, e in quello tempo libero e turismo. È Siena a conquistare il primo posto, seguita a ruota da Rimini, Aosta e Firenze.

Grandi differenze, però si riscontrano anche tra grandi città e piccoli centri urbani. È proprio qui che, secondo Italia Oggi, si vive meglio. Un risultato che in realtà non ci stupisce molto e che riconferma la tendenza registrata negli anni precedenti.

Nel complesso, si mette in luce la fotografia di un’Italia che ancora non mostra decisivi segni di miglioramento. Solo in 55 su 110 province italiane la qualità della vita risulta essere buona o accettabile. Mentre nel 2013 le statistiche parlavano di 59 su 110. E il 52,6% della popolazione, ovvero 3 milioni 699 mila cittadini, risulta vivere nelle province più in basso della classifica. Una percentuale salita del 4,2% rispetto all’anno scorso.

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