Giorno della Memoria. Per non dimenticare. Per fare tesoro delle parole di chi c’era e ci consegna con i suoi ricordi il suo prezioso testamento

70 anni fa la liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, oggi l’occasione per ascoltare la voce di chi c’era

“Sono stato arrestato a Roma con la mia famiglia. La notte del 17 maggio del ’44 ci misero in 64 in un vagone. Fu un viaggio allucinante, tutti piangevano, i lamenti dei bambini si sentivano da fuori, ma nelle stazioni nessuno poteva intervenire, sarebbe bastato uno sguardo di pietà. Le SS sorvegliavano il convoglio. Viaggiavamo nei nostri escrementi: Fossoli, Monaco di Baviera, Birkenau-Auschwitz. Arrivammo dentro il campo di concentramento, dalle fessure vedevamo le SS con i bastoni e i cani. Scendemmo, ci picchiarono, ci divisero. Formammo due file, andai alla ricerca dei miei fratellini, di mia madre, noi non capivamo, lei sì: mi benedì alla maniera ebraica, mi abbracciò e disse “andate”. Non l’ho più rivista. Mio padre, intanto, andava verso la camera a gas con mio nonno. Si girava, mi guardava, salutava, alzava il braccio. Noi arrivammo alla “sauna”, ci spogliarono, ci tagliarono anche i capelli. E ci diedero un numero di matricola. “Dove sono i miei genitori?”, chiesi a un altro sventurato. E lui rispose: “Vedi quel fumo del camino? Sono già usciti da lì”.

Questa è la storia di Piero Terracina. Un ragazzo di 16 anni, “educato all’amore per lo studio”, ebreo. Nel 1938 fu costretto ad abbandonare la scuola a causa delle Leggi razziali fasciste. Nel 1944 fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz. Il 27 gennaio 1945 fu liberato dall’Armata Rossa. Una storia a cui non è possibile dare aggettivi. Drammatica non è abbastanza, dolorosa non è abbastanza, terribile non è abbastanza. Forse in italiano, in nessuna lingua esiste una parola che possa spiegare le atrocità di Auschwitz.

Una storia vissuta da 6 milioni di ebrei in tutta Europa e che ancora oggi vive nelle cicatrici, nei volti segnati di chi lì ci è stato. “Io ho vissuto per non dimenticare quella parte di me, rimasta nei lager, con i miei vent’anni. Ho vissuto per difendere e raccontare l’odore dei morti che bruciavano nei crematori, per difendere la memoria di tutti i miei cari e di tanti innocenti, memoria che oggi si tenta ancora di infangare. Ho vissuto per raccontare che le ferite del corpo si rimarginano col tempo, ma quelle dello spirito mai. Le mie sanguinano ancora.” – , racconta Elisa Springer, anche lei sopravvissuta ad Aushwitz. Era il 27 gennaio 1945 quando furono abbattuti i cancelli di Auschwitz. Dal 2005, con una risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, si celebra con dolore in questa data il Giorno della Memoria. E quest’anno ne ricorre il 70° anniversario.

AuschwitzIl Museo di Auschwitz-Birkenau per l’occasione ospiterà una cerimonia ufficiale in cui prenderanno parte i sopravvissuti e i più importanti leader mondiali. Fatta eccezione per Vladimir Putin che, a quanto fa sapere il Cremlino, resterà a Mosca. “Il prossimo 27 gennaio è l’ultima volta in cui sarà possibile festeggiare la liberazione in un anniversario decennale con le testimonianze dei sopravvissuti. Per questo motivo, i protagonisti di questa occasione saranno loro, la loro voce ci guiderà nella memoria”, ha dichiarato il direttore del Museo Piotr Cywiński.

Anche a Napoli numerose manifestazioni. Come ogni anno nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino ci sarà la Consegna delle Stelle di David, un riconoscimento a chi come testimone o come vittima ha lottato contro l’emarginazione. Quest’anno i premiati saranno Tullio Foa, Gianni Maddaloni e Marcello Torre (alla memoria). E a seguire il concerto di Marco Zurzolo. Nel Tunnel Borbonico, invece, i visitatori saranno accompagnati dal ricordo della storia di un ebreo italiano vittima di Auschwitz. E per chi si trovasse nei pressi del Vomero, nella sala consiglio della V Municipalità si celebrerà una seduta in ricordo di Sergio De Simone e degli altri 19 bambini uccisi insieme a lui ad Amburgo, dopo aver subito atroci esperimenti. Oltre ad Andra e Tatiana, le cugine di Pietro e le più giovani sopravvissute italiane, la cerimonia vedrà anche la partecipazione del sindaco de Magistris. Completa la nostra carrellata di eventi il Concerto della Memoria che si terrà al Teatro San Carlo alle 20.30.

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