Dopo l’estradizione si aspetta l’interrogatorio. La speranza dei familiari è che il “Brasiliano” possa fare luce sull’omicidio del sindaco di Pollica
Roma, 2 aprile – Con la scorta degli agenti del servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Criminalpol, così è arrivato in Italia Bruno Humberto Damiani de Paula. Il “Brasiliano”, soprannome con cui è maggiormente conosciuto, è atterrato in giornata all’aeroporto di Fiumicino ed ora è stato trasferito al carcere di Rebibbia. Gli inquirenti nei prossimi giorni lo interrogheranno in quanto per ora unico indagato per l’omicidio di Angelo Vassallo.
Cinque anni fa moriva il sindaco-pescatore di Pollica in circostanze ancora da chiarire. L’impegno di Vassallo per contrastare la criminalità e in particolare il mercato della droga ha mosso fin da subito le indagini proprio verso Damiani. Accusato di estorsione a stampo mafioso e traffico di stupefacenti, è stato arrestato a febbraio dell’anno scorso dalla polizia internazionale nell’aeroporto di Bogotá.
Da allora Damiani è rimasto in Colombia in carcere, dove a detta del suo avvocato “le condizioni dei detenuti non sono sicuramente ottimali”, che parlato delle nostre case circondariali in confronto come degli “alberghi a 5 stelle”. E ora, dopo un lungo (eccessivamente lungo secondo il legale) iter per l’estradizione, Damiani ha fatto finalmente ritorno in Italia e dovrà rispondere anche dell’accusa di omicidio.
Il “Brasiliano” fin da subito si è dichiarato persona estranea ai fatti, ma adesso invece appare paradossalmente anche abbastanza contento di essere tornato in Italia a sentire le parole del legale Michele Sarno. “Dopo l’arrivo a Roma – spiega Sarno – il mio assistito, entro cinque giorni, dovrà affrontare l’interrogatorio di garanzia in relazione all’ordinanza per la quale è detenuto, dal momento che è imputato per una serie di estorsioni al mercato ittico”.
Mentre per quanto riguarda più specificamente l’inchiesta sull’omicidio di Angelo Vassallo, Damiani è stato interrogato nel novembre scorso a Bogotá dal sostituto procuratore di Salerno Rosa Volpe. Attualmente il Pm, che da 54 mesi si occupa dell’inchiesta, è stato trasferito a Napoli, cosa che desta non poca preoccupazione nei familiari del sindaco che temono eccessivi rallentamenti delle indagini.
“Si tratta più che di un punto di svolta, di un nuovo inizio. Siamo sicuri che Damiani sappia molte cose, ora sta alla magistratura fargliele dire. Siamo sempre stati fiduciosi e lo saremo sempre”, ha dichiarato il fratello Dario Vassallo parlando dell’estradizione del “Brasiliano”.Una trattativa iniziata a fine gennaio e che ora è giunta al termine. Un nuovo inizio che si spera possa fornire nuovi tasselli ad una storia drammatica che appare ancora abbastanza torbida.
FOTO: tratta da ansa.it