Il primo incontro tra il capo dello stato e il Pontefice si è svolto nella biblioteca del Papa. Tanti i temi trattati, tra cui la disoccupazione giovanile. Molto discusso è stato anche il tema dell’immigrazione dove il presidente Mattarella ha sottolineato il lavoro e l’impegno che le istituzioni italiane stanno svolgendo
Roma, 18 aprile – La visita è iniziata nella biblioteca del Papa, molti i temi tratti dal Pontefice – anche senza un’agenda prestabilita – tra cui la disoccupazione che il pontefice ha definito: ”Un grido di dolore che chiama in causa tutti noi. Signor Presidente tra i diversi beni necessari allo sviluppo di ogni collettività, il lavoro si distingue per il suo legame con la stessa dignità delle persone, con la possibilità di costruire un’esistenza dignitosa e libera.”
Ha poi continuato sottolineando la gravità dell’assenza di lavoro tra i giovani: “In special modo, la carenza di lavoro per i giovani diventa un grido di dolore che interpella i pubblici poteri, le organizzazioni intermedie, gli imprenditori privati e la comunità ecclesiale, perché si compia ogni sforzo per porvi rimedio, dando alla soluzione di questo problema la giusta priorità. Nella disponibilità del lavoro risiede infatti la stessa disponibilità di dignità e di futuro”. Il Pontefice ha, infine, ricordato che “per un’ordinata crescita della società è indispensabile che le giovani generazioni, tramite il lavoro, abbiano la possibilità di progettare con serenità il loro futuro”.
Il lavoro che non c’è non è stato l’unico tema trattato, il Santo Padre ha, infatti, espresso “gratitudine per l’impegno che l’Italia sta profondendo per accogliere i numerosi migranti che, a rischio della vita, chiedono accoglienza”.
Mattarella ha poi espresso tutta la sua gratitudine, commentando le parole del Papa e definendole “parole che aiutano a recuperare pienamente quei valori di solidarietà e attenzione reciproca che sono, e rimangono, alla base del sentire del nostro popolo”. Il Capo dello Stato ha spiegato che per il problema dell’immigrazione ”Le istituzioni e la società italiane sono impegnate, con generosità, per fronteggiare questa emergenza e l’Italia invoca da tempo un intervento deciso dell’Unione europea per fermare questa continua perdita di vite umane nel Mediterraneo”.
Infine per il presidente: ”La libertà religiosa appartiene alle più autentiche aspirazioni delle persone e costituisce un cardine della Costituzione italiana. La violenza scatenata contro le comunità cristiane in alcune parti del mondo interpella con forza le coscienze di tutti coloro che amano la libertà e la tolleranza”.
Al termine del suo discorso, Mattarella ha invitato Papa Francesco in visita al Quirinale, “Per consolidare ulteriormente questo nostro dialogo”.