Il dissenso contro la Buona Scuola del governo Renzi corre sui social
Il ministro per le Riforme Costituzionali, Maria Elena Boschi si è lanciata in un commento che ha lasciato di sasso la categoria degli insegnanti della Scuola Pubblica: “Il governo ha anche manifestato la disponibilità a delle modifiche, ma quello che non è accettabile è lasciare le cose come sono”. Si trovava a Pesaro, il ministro delle Riforme, pronta a sostenere il candidato governatore del centrosinistra nelle Marche, Luca Ceriscioli: “La scuola in mano ai sindacati funziona? Io credo di no”. Aveva così chiosato il ministro delle riforme Boschi ed i commenti non hanno tardato ad arrivare.
Pronta la risposta su Facebook dove si è scatenata la protesta dei docenti. Letteralmente invase le pagine fan del premier Matteo Renzi e del ministro Boschi, con commenti tutti dello stesso tenore: “noi non voteremo PD perché indignati dal ddl La Buona Scuola”. Un flash mob virtuale che si ripeterà anche domani in occasione dello sciopero delle prove Invalsi. Appuntamento su Facebook dalle 18,00 alle 22,00 per esprimere forte il dissenso di una categoria di lavoratori, quella dei docenti, che si sente presa in giro da quella che considerano una finta apertura al dialogo all’indomani dello sciopero del 5 maggio scorso che ha visto la partecipazione massiccia di tutto il mondo della scuola, con 500mila insegnanti in piazza ad urlare e contestare La Buona Scuola di Renzi.
Intanto, anche dal resto dell’Italia arrivano chiari messaggi contro il ddl del premier. Prosegue la mobilitazione degli insegnanti indignati dalla proposta di legge, non ancora, però, compresa a quanto pare dal Governo e dalla maggioranza parlamentare.
Un insegnate precaria da 14 anni, presidente del Comitato nazionale Tutela Docenti Precari Legge 296 del 2006, Alessandra Michieletto, annuncia all’Adnkronos: “I sindacati hanno incontrato una delegazione del PD, ma nessuna apertura si è avuta relativamente alla chiamata dei docenti e pochi barlumi sulla questione precariato. Ormai il ddl è passato in commissione”.
A breve, il 31 maggio, dovranno votare più di 17 milioni di persone tra le diverse regioni di Italia, Puglia, Campania, Toscana, Marche, Umbria, Liguria e Veneto, dove si rinnoverà il voto regionale e sono più di 1.089 i comuni che rinnoveranno i consigli e i sindaci.
Prosegue, quindi, la Michieletto: “I docenti si sono organizzati tramite social per non votare PD. Si comincia già da questa sera, alle 22, intasando il profilo istituzionale di Matteo Renzi. #Staiserenorenzi non ti voteremo”. E così è stato.
Secondo il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, “quella effettuata in Commissione Cultura alla Camera per la discussione del ddl ‘La Buona Scuola’ è stata una maratona molto proficua. Dal punto di vista del governo, è la rappresentazione plastica che portare in Parlamento questo ddl ha una valenza politica e culturale molto forte perché il testo ne esce arricchito e integrato con la risoluzione di alcuni nodi tecnici e politici che ci aspettavamo e siamo lieti siano stati sciolti già qui alla Camera. La qualità del dibattito al quale anche io ho assistito è stata altissima. Mi auguro che l’ultimo emendamento votato, relativo alla data di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e di entrata in vigore della riforma, sia di buon auspicio affinché questa data si avvicini molto rapidamente e che il 1 settembre 2015 questo ddl cambi, migliorandola, la scuola italiana”.