Al quinto giorno di scavi continuano ad emergere rifiuti. La procura di Santa Maria Capua Vetere ha disposto le analisi per stabilire il pericolo. Don Luigi Patriciello protesta contro l’ennesimo scempio ambientale
Sacchi di 25 kili contenenti sostanze tossiche, fusti pieni di solventi e vernici. La bomba ecologica più grande d’Europa sta pian piano venendo alla luce. Da venerdì nell’area ex Pozzi di Calvi Risorta la Forestale continua le ricerca. E mentre si attendono le analisi si fa avanti l’ipotesi di disastro ambientale.
Due milioni di metri cubi di rifiuti sono stati sotterrati da circa trent’anni. Gli scavi effettuati dai mezzi del Genio Militare e coordinati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere sono arrivati alla profondità di 8-9 metri. Quella che è venuta fuori alla fine è un’enorme discarica sotterranea di rifiuti industriali.
“Qui a Calvi Risorta il disastro è stato provocato non dalla camorra, ma da imprenditori esperti nell’interrare i rifiuti, visto che hanno coperto i vari strati di rifiuti con strati di terra in modo da evitare emissioni gassose che sarebbero state visibili.”, ha dichiarato Claudia Salvestrini, direttore operativo del consorzio Polieco presente sugli scavi da venerdì. Il modo in cui sono stati sotterrati i rifiuti dimostrerebbe, secondo il Comandante Regionale del Corpo Forestale dello Stato Sergio Costa, che “chi ha eseguito il tombamento dei rifiuti è un soggetto diverso da chi l’ha commissionato”.
Le indagini della Forestale sono partite circa un anno fa dalla denuncia di due giornalisti casertani. Ad oggi nel registro degli indagati risultano iscritte oltre dieci persone, tra cui numerosi proprietari terrieri. Il Comandate Costa ha dichiarato: “Presto saremo in grado di stabilire anche a chi sono stati venduti questi prodotti realizzati all’estero”. La procura di Santa Maria Capua Vetere intanto ha disposto le analisi per verificare l’effettiva pericolosità dei rifiuti.
“Il materiale è in fase di campionamento, solo all’esito delle analisi si potrà valutare l’effettiva natura dei rifiuti e quindi la loro eventuale potenzialità dannosa”, si legge in una nota. I vigili del fuoco di Caserta del Nucleo Nbcr per il momento non hanno però trovato alcuna traccia di sostanze radioattive.
“Questa è una bomba ecologica, uno scempio, per questo la gente continua a morire di tumore – ha protestato Don Luigi Patriciello – e non solo nella zona nota come la Terra dei Fuochi, ma anche qui, nell’Alto-Casertano, dove non ci aspettavamo di trovare una situazione del genere”. Il parroco di Caivano, da anni simbolo della lotta contro la Terra dei Fuochi, si è scagliato contro le istituzioni che non hanno effettuato i dovuti controlli nella zona. E attraverso le pagine dell’Avvenire ha inviato una lettera al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella invitandolo a venire a Calvi Risorta.
Nel frattempo il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha convocato per oggi una riunione urgente al ministero per discutere dell’emergenza ambientale causata dalla discarica.