Questo il parere fornito al Premier Matteo Renzi. Di un decreto per cambiare la legge Severino, come auspicato da Massimo Massella Ducci Teri, le opposizioni non vogliono sentirne parlare
Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dovrebbe essere sospeso lunedì, dopo l’insediamento del Consiglio regionale e la nomina del vicepresidente. Questa la procedura corretta secondo l’Avvocatura dello Stato, a cui il Primo ministro Matteo Renzi si era rivolto rivolto per chiedere un parere sull’applicazione della legge Severino.
Massimo Massella Ducci Teri, sottolinea come la norma sia lacunosa e come un decreto che salvi la volontà popolare sia indispensabile. Per quest’ultimo, c’è da colmare un vuoto normativo nella disciplina della sospensione di un governatore condannato in primo grado e per questo viene chiesto un “intervento normativo che garantisca con tempestività l’esercizio delle funzioni sostitutive per l’ipotesi di sospensione del Presidente e la continuità dell’indirizzo politico emerso dalle consultazioni elettorali”. Per una semplice motivo: “Garantire il funzionamento degli organi, esigenza essa stessa presidiata dalla Carta costituzionale”.
Di modifica per decreto della legge Severino, non vuol sentirne neanche parlare il senatore Maurizio Gasparri, che va all’attacco dicendo: “A mio avviso se Renzi con un atto di banditismo dovesse varare, come si annuncia, un decreto pro De Luca, dovremmo scatenare l’inferno. Si conferma l’antico e deprecabile principio secondo il quale la legge si applica ai nemici ma si interpreta per gli amici”. Il riferimento di Gasparri è chiaramente a Berlusconi, al quale secondo il senatore la legge Severino sarebbe stata applicata “retroattivamente e illegalmente a suo danno”.
L’ipotesi di un decreto per De Luca inasprisce i già difficili rapporti tra maggioranza e opposizione. Una guerra che oltre in parlamento, si combatterà a colpi di carte bollate con una pioggia di contestazioni in sede legale come già sta avvenendo in questi giorni attraverso le numerose diffide presentate da esponenti campani di FI e M5S.