Omicidio Ciro Esposito, rinviato al 7 ottobre il processo a “Gastone”. Leardi: “Fatti evidenti”. Comune di Napoli parte civile
Roma, 8 luglio – Era il 3 maggio del 2014 quando, durante la finale di Coppa Italia disputata a Roma tra Fiorentina e Napoli, il supporter napoletano Ciro Esposito venne ammazzato da un colpo di pistola.
Il giovane morì qualche tempo dopo, in ospedale. Nella mattinata di ieri si è svolta, alla presenza della madre del ragazzo, la prima udienza nell’aula bunker di Rebibbia.
Il prossimo processo è stato rimandato al 7 ottobre. Sotto processo, per rissa, anche un tifoso partenopeo, Gennaro Fioretti, il quale faceva parte del gruppo che con Esposito si avventò contro “Gastone” dopo il suo assalto ad un pullman di tifosi nella zona di viale Tor di Quinto.
In Aula c’era anche la mamma di Ciro, Antonella Leardi, che ha dichiarato: “Finalmente inizia il processo, anche se per me dovrebbe finire oggi – ha commentato la donna – Ormai i fatti sono evidenti: sono certa che la giustizia trionferà. Non mi importa degli striscioni apparsi contro di me allo stadio, sono una mamma che sta facendo di tutto per eliminare la violenza negli stadi, queste persone devono solo vergognarsi”.
Il comune di Napoli sarà parte civile nel processo a carico di Daniele De Santis, l’ultras romanista accusato dell’omicidio e della morte del giovane Esposito. Il legale della famiglia Esposito, Angelo Pisani, ha annunciato che oggi presenterà la richiesta di costituzione di parte civile della Municipalità di Scampia, quartiere di Napoli dove Ciro viveva.
De Santis deve rispondere di omicidio volontario, lesioni e porto abusivo d’arma. La posizione di Alfonso Esposito, stralciata pochi mesi fa per un difetto di notifica ma coinvolto nel procedimento, verrà chiarita domani, quando il gup di piazzale Clodio sarà chiamato a decidere sul suo eventuale rinvio a giudizio.