Egitto, autobomba contro il consolato italiano al Cairo: un morto e nove feriti

Una fortissima esplosione, provocata da un’autobomba, è stata avvertita questa mattina intorno alle 6.30 nel centro della capitale egiziana, di fronte al Consolato italiano che in quel momento era ancora chiuso. Il bilancio conta 1 morto e 9 feriti, tra cui tre bambini tra gli 11 e i 13 anni; secondo la Farnesina, tra le vittime e i feriti non ci sarebbero italiani

autobombaUna forte esplosione alle prime luci del giorno nel centro de Il Cairo ha coinvolto il Consolato italiano su El Galaa Street, nel cuore della città. Fonti della sicurezza egiziana riferiscono di un morto e almeno altre 9 persone sono rimaste ferite, tra le quali due poliziotti egiziani. Nessun italiano sarebbe rimasto coinvolto. Testimoni egiziani hanno parlato alla tv egiziana di “una parete interamente distrutta” e di “macerie insanguinate”. La polizia intanto ha recintato l’edificio perché teme un crollo totale della facciata.

Nessun gruppo terroristico ha ancora rivendicato l’attentato che ha sventrato tutto il lato sinistro dell’edificio che ospita il consolato italiano.

L’attacco al Consolato, che include il Centro culturale, segue l’attentato di fine giugno in cui è stato ucciso al Cairo il procuratore capo Hisham Barakat. Giugno, mese in cui vi era stata un’altra autobomba contro una stazione di polizia, uccidendo tre agenti. L’Egitto è alle prese con i gruppi terroristi fedeli a Isis che operano nel Sinai e con altre cellule di estremisti che hanno dimostrato di riuscire ad operare al Cairo. Quello di oggi è il primo attacco contro una sede diplomatica straniera.

“L’Italia non si fa intimidire”. Così il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni in un tweet ha commentato l’esplosione dell’autobomba avvenuta davanti al Consolato italiano. Il ministro ha confermato inoltre che “non risultano vittime italiane”, aggiungendo poi: “Vicini alle persone colpite e al personale”.

Inoltre quattro giornalisti, tra i quali anche uno italiano, sono stati fermati dalla polizia subito dopo l’esplosione. I quattro, poi rilasciati, erano stati trattenuti perché, come riporta su Twitter uno dei reporter fermati, gli agenti avevano trovato sospetta la rapidità con cui erano arrivati sul luogo dell’attentato.

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