Bonifica di Bagnoli, Nastasi commissario per compensare l’appoggio di Denis Verdini al Governo

A oltre un anno dall’annuncio del commissariamento, Renzi cerca ancora il nome giusto. Per il quotidiano Il Mattino sarà il verdiniano Nastasi e c’è chi pensa a una sorta di “risarcimento politico”

Denis VerdiniCome avevamo riportato giorni fa (vai all’articolo), il nome del commissario straordinario di Bagnoli potrebbe essere quello del verdiniano Salvo Nastasi. L’ipotesi Nastasi, dopo che la nomina sarebbe dovuta avvenire durante il Consiglio dei Ministri di venerdì 17 luglio – a quasi un anno dall’annuncio di commissariamento da parte del premier Matteo Renzi –, è stata avanzata dal quotidiano Il Mattino ma mai confermata dal Governo.

Nastasi, 42 anni, ex manager (dal 2007 al 2011) del teatro San Carlo, vanta una lunga esperienza al Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali) ma una scarsa esperienza per quanto riguarda problemi urbanistici, gare d’appalto e destinazione dei suoli. Perchè allora scegliere uno che si intende di spettacoli ma non di infrastrutture? Secondo molti, Renzi potrebbe nominare Nastasi come una sorta di ringraziamento o meglio “risarcimento politico”, dopo che Denis Verdini e i suoi uomini saluteranno Forza Italia per dar vita a due gruppi – uno alla Camera, l’altro al Senato – che appoggeranno le riforme dell’esecutivo. E siccome questo dovrebbe avvenire martedì o al massimo mercoledì prossimo, la nomina di Nastasi dovrebbe plausibilmente arrivare a giorni.

Questo potrebbe essere il pensiero del sindaco di Napoli Luigi de Magistris, il quale durante l’incontro avvenuto ieri a Palazzo Santa Lucia con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, si è detto convinto che l’annuncio del “commissario che esautora il Comune” sia ormai alle porte. Il sindaco non ha mai nascosto il proprio timore che dietro il commissariamento di Bagnoli possa celarsi una “maxi speculazione edilizia” e per questo lavora per cercare l’intesa con la Regione Campania sulla questione commissariamento.

Intesa che, almeno a parole, de Magistris e De Luca hanno trovato. Infatti, secondo il presidente della Regione Campania, il Comune di Napoli deve avere un ruolo primario entro le fasi operative di recupero dell’area dell’ex-Italsider. Una posizione, quella della Regione, che fa sperare il Comune per un futuro diverso dell’area a ovest di Napoli. Se così non fosse, cioè se al Comune di Napoli non fossero restituite le sue funzioni di indirizzo e pianificazione nelle scelte e nelle strategie sull’area, non resterebbero che le vie legali. Ma a chi converrebbe? Non certo al quartiere, che aspetta da vent’anni una svolta che non arriva.

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