D’oggi in poi l’annullamento delle nozze sarà più breve e gratuito. La nuova legge di Papa Francesco “nobilita” i vescovi e va incontro ai credenti divorziati
Il processo di annullamento delle nozze sarà breve e gratuito. A stabilirlo Papa Francesco nelle sue due lettere “motu proprio” (una per il rito latino, l’altra per quello orientale), che dopo ben 3 secoli, cioè dalla riforma di Benedetto XIV, ha rivoluzionato i processi di nullità nozze finora stabiliti dal Codice di Diritto Canonico. D’oggi in poi, infatti, questi prevederanno una sola seduta anziché due e saranno completamente gratuiti, “salvo la giusta e dignitosa retribuzione degli operai dei tribunali”, come afferma il Pontefice.
Le nuove regole del Papa prevedono che “il giudice di prima istanza per le cause di nullità del matrimonio, per le quali il diritto non faccia espressamente eccezione, è il vescovo diocesano, che può esercitare la potestà giudiziale personalmente o per mezzo di altri, a norma del diritto”. I vescovi diocesani avranno, dunque, il compito di concedere la nullità del matrimonio analizzando i singoli casi in cui, però, le ragioni dell’annullamento siano chiare e semplici. Il Papa ha, appunto, espresso il desiderio che il vescovo “non lasci completamente delegata agli uffici di curia la funzione giudiziaria in materia matrimoniale”, sia nelle grandi che piccole chiese, affinché “sia formalmente tradotto in pratica l’insegnamento del Concilio”.
Con la riforma varata dal Pontefice, tuttavia, anche se il vescovo dovesse decide che si svolga un processo ordinario, questo dovrà essere svolto nell’arco di un anno, e sarà decisivo se non ci saranno appelli. Una riforma, dunque, che pone speranza in migliaia di credenti divorziati e risposati che chiedono di ritornare a poter ricevere l’Eucarestia al più presto. La riforma, sollecitata da alcuni vescovi nei Sinodi del 2005 e del 2014, infatti, tiene conto anche del motivo principale per il quale l’annullamento del matrimonio viene richiesto, ovvero per perfezionare una nuova unione stabile e ricevere nuovamente i sacramenti.