Il presidente dell’Anac ha parlato dell’emergenza criminalità nel capoluogo partenopeo alla Festa dell’Unità dei giovani Pd
Roma, 12 settembre – “Ci sono zone a Napoli, che per reddito sono peggio delle Banlieue parigine: esploderebbero se non fosse per il lavoro della camorra”. È la triste verità, che il presidente Anac Raffaele Cantone ha pronunciato alla Festa dell’Unità dei giovani Pd.
“Per troppo tempo si è fatto finta di non vedere: sul piano culturale questi ragazzi ragionano come boss, su quello economico lo spaccio è un vero e proprio welfare della camorra, sul piano sociale la situazione è completamente disgregata”. Secondo Cantone, potrebbe essere quindi valutata l’ipotesi di una legalizzazione delle sostanze stupefacenti leggere, che oggi sono spesso trattate chimicamente e molto più pericolose che in passato. “Un meccanismo di legalizzazione intelligente o controllata non sarebbe una follia assoluta. Se la legalizzazione significa anche controllo e viene fatta in modo intelligente forse non è una bestemmia”.
Allargando lo sguardo oltre Napoli, Cantone ha analizzato le difficoltà del Sud, affermando che se questo non avanza: “Non è solo colpa del Governo ma anche di una classe dirigente che non c’è”. Non sono però mancate le critiche all’esecutivo Renzi: “Non c’è stata alcuna politica del Mezzogiorno. Si è intervenuto con alcune vicende spot. Si è scelto una scelta di interventi, significativi, emblematici, simbolici. A Napoli, Bagnoli. In Calabria, Gioia Tauro. In Puglia, l’Ilva. Ma non c’è un’idea chiara su come provare a risolvere la complessità dei problemi”.
Per le elezioni comunali di Napoli, l’ex magistrato ha affermato: “Non esiste alcuna opzione Cantone. Non ci deve essere una delega da parte dei cittadini, aspettando che le soluzioni vengano dall’alto”.