Il medico giapponese Takanori Fukushima, che, secondo alcune fonti, smentite dalla Santa Sede, avrebbe visitato Papa Francesco, è coinvolto in un’inchiesta della Procura di Salerno su un giro di mazzette e liste d’attesa modificate. Ad indagare, dallo scorso mese di maggio, sono i Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno guidati dal colonnello Giulio Pini
Salerno, 22 ottobre – Takanori Fukushima, il professore che avrebbe visitato il Papa per un presunto tumore al cervello, è indagato a Salerno insieme ad altri tre medici: il primario Luciano Brigante [(*) aggiornamento riportato in fondo all’articolo], accusato di concussione, il direttore del dipartimento di Neuroscienze, Renato Saponiero e e un altro neurochirurgo, Gaetano Liberti, in organico ad una clinica specialistica di Pisa in cui il medico giapponese ha istituto una sorta di base italiana. I quattro medici indagati avrebbero messo su un giro di mazzette per aggirare le liste d’attesa all’ospedale “Ruggi” per gli interventi di neurochirurgia. Ad indagare, dallo scorso mese di maggio, sono i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Salerno guidati dal colonnello Giulio Pini. L’inchiesta è partita dopo la denuncia presentata dal parente di una donna ricoverata all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno. Il medico avrebbe chiesto denaro a pazienti per dimezzare i tempi di attesa per le operazioni. Nessun particolare è trapelato nella città campana sui fatti sui quali la Procura e i carabinieri stanno facendo indagini preliminari. Non ci sono neanche conferme o smentite sull’ipotesi che l’intervento del 29 gennaio sia quello al centro dell’inchiesta.
Il professore nipponico avrebbe dunque chiesto mazzette ai pazienti che chiedevano di essere operati da lui: essere operati da lui, “cima” della neurochirurgia mondiale, avrebbe comportato un costo che secondo gli inquirenti non sarebbe rientrato nei canoni degli interventi intra moenia, che pure prevedono pagamenti per accorciare i tempi, ma legali e con una quota versata nelle casse dell’azienda ospedaliera. Nei casi all’attenzione della magistratura tutto sarebbe invece avvenuto sottobanco, con un accordo privato tra il medico e pazienti in condizioni gravissime, a cui sarebbe stata prospettata la possibilità di abbreviare i tempi di interventi chirurgici che potevano essere salvavita.
Tra gli indagati compare anche il neurochirurgo Gaetano Liberti della clinica “San Rossore” di Pisa, lo stesso a presentare il medico giapponese ad Andrea Madonna, proprietario della clinica con la quale il neurochirurgo collabora: “Fukushima è un genio e Liberti è uno dei suoi allievi prediletti. Sono onorato che abbia scelto la nostra clinica come sua base in Europa. Nell’arco dell’ultimo anno avrà prestato la sua consulenza su una trentina di pazienti sempre con Liberti primo operatore. Nell’arco dell’ultimo anno avrà prestato la sua consulenza su una trentina di pazienti sempre con Liberti primo operatore. Un rapporto talmente stretto e affiatato da mettere a disposizione del dottor Fukushima un elicottero del nostro gruppo per un trasferimento urgente a Roma alla fine dello scorso gennaio“, ha sottolineato Madonna; un dettaglio che si ritrova anche sul blog del medico.
Il neurochirurgo giapponese Takanori Fukushima infatti ha descritto sul suo blog le sue visite al Vaticano di ottobre 2014 e di gennaio 2015: “Quest’anno, per sette giorni dal 25 gennaio, sono andato in giro per l’Italia per operazioni chirurgiche a partire dalla Università di Pisa, alla volta di Roma e Napoli. Domenica 25 gennaio, inoltre, sono arrivato a Pisa a mezzogiorno, dove ho subito esaminato sette pazienti, mentre dal 26 al 28 ottobre, per tre giorni, sono riuscito a risolvere tre casi di meningioma alla base cranica, un neurinoma trigeminale, due casi di un grande tumore del nervo uditivo e un caso di emangioma avernous. Il 28 gennaio sono andato da Pisa a Roma in elicottero, mi è stato permesso di alloggiare in un convento accanto al Vaticano e sono stato invitato all’interno del Vaticano la mattina seguente. Abbiamo avuto riunioni con diversi arcivescovi (ho fatto una donazione di 10.000 dollari) e sono riuscito a incontrare il cardinale Angelo Comastri, vice Papa (arciprete della basilica di San Pietro e vicario del Papa per la Città del Vaticano). Mi è poi stato permesso di filmare e fotografare, cosa che di solito non è consentita. Dopo la visita ho condotto un intervento chirurgico dimostrativo di un enorme petroclival meningioma presso l’ospedale San Filippo Neri a Roma: è stata un’operazione molto difficile, ma ho fatto tutto in sei ore, in tempo per una cena celebrativa alle 21. Il giorno dopo ho preso lo “shinkansen” (il treno-proiettile) italiano diretto a Napoli, dove ho operato all’Università di Salerno un meningioma invasiva della base cranica anteriore; tutto è filato liscio, senza complicazioni. Il 31 gennaio mi sono diretto verso l’University of Utah via New York da Roma, dove ho tenuto una lezione come visiting professor. Da lì, mi sono diretto a Shanghai per un intervento su un enorme aneurisma. Dal 7 al 28 febbraio sono andato in Giappone per operazioni nel periodo di tre settimane e infine sono tornato alla Duke University il primo marzo.“
Dal “diario di viaggio” del medico non si evince quindi nessun cenno a un intervento a Papa Francesco I; ma in un altro post, pubblicato precedentemente, si legge di un incontro tra Fukushima e il pontefice: “Il primo ottobre 2014, grazie a un invito in Vaticano per un evento speciale, ho potuto incontrare papa Francesco”. Il medico secondo alcune fonti avrebbe visitato il Papa per un possibile tumore al cervello; notizia immediatamente smentita dalla Santa Sede. Infatti il giapponese in allegato al post ha pubblicato anche un’immagine che lo ritrae con il Pontefice nella classica foto di fine udienza generale, sul sagrato di San Pietro; foto che però è risultata tarocca: la realtà è ben diversa, Fukushima è circondato da decine di fedeli che stringono la mano al Papa, tutti in fila dietro la consueta transenna foderata di stoffa. Certo è che il chirurgo quel giorno era all’udienza del Papa, anche in una posizione privilegiata rispetto ai 30 mila fedeli presenti, ma insieme a tante altre persone e non certo in un incontro a due.
Una vita intensissima, dunque quella del professore giapponese, degna del fumetto manga di cui è protagonista. Su Amazon, infatti, è disponibile un numero dal titolo emblematico e in linea con la missione del medico di 73 anni: “Dr. Fukushima, l’uomo dalla mano di Dio. Come non morire per un aneurisma celebrale”. Il manga, pubblicato da Kadokawa Comics, è stato disegnato da Moto Souichi sotto totale la “supervisione editoriale del dottor Fukushima”, il neurochirurgo di fama. Il prezzo, via Kindle, è di 285 yen, circa due euro.
(*) AGGIORNAMENTO del 1 dicembre 2016 – La Redazione su segnalazione dell’avvocato Rosa Cipriano legale del dottor Luciano Brigante, rende nota la pronuncia della Corte Cassazione che con sentenza n. 46650/2016 del 07/11/2016 ha rigettato il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa avverso l’ordinanza del 06/06/2016 del Tribunale del riesame di Firenze ed ha confermato l’estraneità del dottor Brigante agli accordi intercorsi tra i pazienti e gli altri medici coinvolti nella vicenda e la non ravvisabilità del reato di concussione in capo allo stesso.