“Fatta giustizia. Per me finisce un incubo” così il commento del sindaco appena ha appreso dal suo legale di essere stato assolto nel processo in cui era imputato per fatti risalenti a quando era pubblico ministero a Catanzaro e titolare dell’inchiesta Why Not
La terza corte di Appello di Roma ha assolto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ed il consulente – all’epoca dei fatti – Gioacchino Genchi dall’accusa di abuso d’ufficio in relazione alla vicenda di alcune utenze di parlamentari che i due avevano acquisito senza relative autorizzazioni nel 2006, quando il primo cittadino partenopeo era pubblico ministero a Catanzaro e titolare dell’inchiesta Why Not (vai all’articolo). In primo grado i due furono condannati ad un anno e 3 mesi per abuso d’ufficio e de Magistris era andato incontro alla sospensione dalla carica di sindaco prevista dall’art.11 della legge Severino. Ora l’assoluzione perchè “il fatto non costituisce reato da tutti i capi d’imputazione”. La sentenza dei giudici, per de Magistris scongiura il rischio di un’ulteriore decadenza dalle funzioni di primo cittadino.
“Sono molto contento, finalmente è stata fatta giustizia”. Così il sindaco dopo aver appreso dal suo difensore, Massimo Ciardullo, di essere stato assolto. “Per me – ha dichiarato de Magistris – finisce un incubo. È stata una vicenda che mi ha procurato molta sofferenza. L’assoluzione è motivo di grande soddisfazione”.
Dopo l’assoluzione diventa praticamente inutile l’udienza che era stata fissata per venerdì 23 ottobre davanti alla prima sezione civile del tribunale di Napoli per discutere del ricorso del sindaco contro la sospensione. La legge Severino prevede infatti che “la sospensione cessa nel caso in cui nei confronti dell’interessato venga emessa sentenza, anche se non passata in giudicato, di assoluzione”.