Caputo, secondo quanto rivelato dal Fatto Quotidiano, è indagato per voto di scambio. L’europarlamentare, che all’epoca dei fatti era consigliere regionale, avrebbe ricevuto appoggio elettorale e finanziamenti in cambio di uno svincolo autostradale a Villa Di Briano, in provincia di Caserta
Caserta, 14 gennaio – Appoggio elettorale e finanziamenti in cambio di uno svincolo autostradale. Sono queste le accuse mosse a Nicola Caputo, all’epoca dei fatti consigliere regionale e attualmente europarlamentare nelle fila del Partito Democratico. L’inchiesta è portata avanti dai pm Sandro D’Alessio, Maurizio Giordano, Catello Maresca e Cesare Sirignano. Ve ne avevamo già parlato (vai all’articolo), ma oggi sulla vicenda è tornato Il Fatto Quotidiano con un articolo a firma di Vincenzo Iurillo. La notizia è poi stata ripresa da diverse testate.
Secondo gli inquirenti l’ex consigliere regionale avrebbe cercato di far ottenere ad un gruppo di imprenditori molto vicini a lui, la concessione per realizzare uno svincolo autostradale sulla Nola-Villa Literno. L’indagine su Caputo nasce da uno stralcio dell’indagine sul Comune di Villa di Briano. Secondo le investigazioni dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, le attività dell’amministrazione del Pd a Villa di Briano erano nelle mani della fazione del clan dei Casalesi guidata dal boss Antonio Iovine detto ‘o Ninno.
Caputo, tramite alcuni organi di stampa, ha subito preso le distanze da questa situazione, ritenendosi indignato per le accuse ricevute e assolutamente estraneo ai fatti a lui contestatigli, dando anche immediato mandato ai proprio legali di difendere la propria verità, offrendosi di parlare con il Pm quanto prima, cosicché possa esprimere il proprio punto di vista. L’europarlamentare ha inoltre scritto su Facebook: “Le vicende che qui e là la stampa ha riportato sono lontane da me, dalla mia storia e dalla mia vita. Mi chiedo a chi serve avvicinare con tali artificiosità questioni e persone? Davvero assurdo! Non vedo l’ora di chiarire questa paradossale vicenda. Ed è per questo che, anche oggi, – ha aggiunto – solleciterò di nuovo gli inquirenti per porre fine a questa assurda situazione”.
Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle è andato subito all’attacco. Beppe Grillo ha lanciato l’hashtag #CaputoDimettiti e sul suo blog ha formulato alcune domande ai dirigenti Pd. Ormai si è capito, sarà una campagna elettorale a “colpi d’indagati”.