Primarie centrosinistra, faccia a faccia tra i candidati. Bassolino diserta

I principali temi toccati durante il confronto sono la questione morale, le periferie, i rapporti con il governo

confronto primarie NapoliNapoli, 4 marzo – È durato non più di quaranta minuti il confronto, che si è svolto quest’oggi alle ore 15.00 alla Domus Ars di via Santa Chiara, tra i candidati alle primarie del centrosinistra di Napoli. Presente Valeria Valente (Partito Democratico), Antonio Marfella (Partito Socialista Italiano) e Marco Sarracino (Giovani Democratici). Non partecipa al confronto Antonio Bassolino (Pd), a suo dire già impegnato in altri appuntamenti elettorali. E gli altri candidati non si lasciano scappare l’occasione di lanciare qualche frecciatina all’ex sindaco di Napoli ed ex presidente della Regione Campania. Marfella, in particolare, parla di primarie “cazzimmose” e spiega di rivolgersi con questo termine “a chi è assente al confronto”.

Il primo tema affrontato riguarda la questione morale e il caso Casavatore (vai all’articolo). Il primo a rispondere è Sarracino, che afferma: “Bisogna fare luce. Il Partito Democratico deve tutelarsi. Dobbiamo garantire la legalità e non solo a Casavatore”. Per Valeria Valente: “Bisogna dare risposte nette ed è giusta l’autosospensione delle persone coinvolte”.

Tutti e tre i candidati presenti hanno parlato del sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Per la Valente, si è “messo contro la Regione e il Governo e in campagna elettorale dovrà spiegare quali risultati ha raggiunto in cinque anni di amministrazione”. Dello stesso avviso anche Sarracino. “I napoletani sanno che de Magistris ha isolato la città per fini politici personali: sarà bocciato”. Per Antonio Marfella, invece, de Magistris non è il nemico. “I miei nemici – dice il candidato del Psi – sono Lettieri e Salvini”.

La Valente ha parlato della sua esperienza come assessore al Turismo durante la sindacatura di Rosa Russo Iervolino. “È un vantaggio – spiega la Valente – avere questa esperienza. Mandare un marziano a Palazzo San Giacomo sarebbe un problema. Da consigliere e assessore posso parlare dei mie risultati. Avevo delega alle pari opportunità e sono andata via lasciando 18 milioni in cassa. Ho fatto l’assessore al turismo con i rifiuti in città: ho lavorato e lasciato 6 milioni in cassa”.

Marfella è preoccupato dalla diffusione in città delle droghe. “Stanno andando in terapia intensiva i ragazzi della Napoli bene a causa della droga, sono la futura classe dirigente della città. Bisogna fare educazione nelle scuole contro l’uso delle droghe”.

Sarracino punta a una rottura con il passato che né la Valente e né tantomeno Bassolino possono, dal suo punto di vista, evidentemente garantire. “Basta parlare di quello che è accaduto – dice Sarracino –. Andiamo avanti e pensiamo al futuro”. Il candidato dei Giovani Democratici durante il suo discorso ha anche parlato del tema delle periferie. “La classe dirigente del futuro non è rappresentata da chi vive nella Napoli bene. Mi fa rabbia che le classi dirigenti della città debbano venire solo da Chiaia e Posillipo”.

Alla domanda riguardante il sostegno al vincitore delle primarie, per Valente la risposta è semplice: “Se si partecipa al gioco si accettano le regole, spero di vincere e di avere il sostegno degli altri candidati”. Marfella, afferma: “Sul tema della lealtà spero di arrivare al ballottaggio con de Magistris ma il mio sogno è quello di avere una sinistra unita”. Sarracino spiega che ha firmato la candidatura per “sostenere il vincente chiunque esso sia”.

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