Il presidente della Repubblica dopo aver omaggiato l’Altare della Patria con una corona d’alloro celebra la Resistenza a Varallo Sesia, nel Vercellese, una delle prime zone a essere liberate dal nazifascismo
“È sempre tempo di Resistenza”. A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dopo aver omaggiato l’Altare della Patria con una corona d’alloro, ha raggiunto Varallo Sesia, in provincia di Vercelli, una delle prime zone liberate dal nazifascismo nel giugno del 1944. “In queste valli – ha ricordato il capo dello Stato – con il sacrificio del sangue è stata scritta la parola libertà. La Resistenza era nel cuore degli italiani prima ancora che nel loro impegno. Oggi – spiega – è sempre tempo di Resistenza perché guerre e violenze crudeli si manifestano ai confini d’Europa, nel Mediterraneo e in Medio Oriente. E, ovunque sia tempo di martirio, di tirannia, di tragedie umanitarie che accompagnano i conflitti, lì vanno affermati i valori della Resistenza”.
“Sul 25 aprile – aggiunge Mattarella – si fonda, anzitutto, la Repubblica”. “La democrazia – dice – è proprio questo: essere protagonisti, insieme agli altri, del nostro domani”. Per questo “o si promuove la pace e la collaborazione o si prepara lo scontro futuro. Per questo è stata lungimirante la scelta di quegli statisti che, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, ricostruirono l’Europa nell’integrazione politica ed economica. I patimenti sofferti hanno fatto sì che l’Italia scegliesse la strada del ripudio della guerra”.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, intervistato dal quotidiano La Repubblica a margine della cerimonia all’Altare della Patria, ha affermato: “L’antifascismo è elemento costituitivo e irrinunciabile della nostra società. Giusto tenere alta la guardia”.
“Dagli orrori della guerra – ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso, alle celebrazioni di Reggio Emilia – nacque anche il grande sogno dell’Europa unita, che si è realizzato nel più grande spazio di libertà, diritti e pace della storia dell’umanità. Un sogno – ha aggiunto – che oggi rischia di sgretolarsi sotto i colpi dell’egoismo, dell’indifferenza e del tradimento dei valori comuni. L’Unione, di fronte alle prime grandi crisi che ha dovuto affrontare, quella economica e quella dei rifugiati, si è scoperta divisa e incapace di solidarietà. Nel cuore dell’Europa stiamo vedendo tornare rigurgiti di nazionalismo e recinti di filo spinato, proprio tutto ciò contro cui hanno combattuto le nostre partigiane e i nostri partigiani. Proprio loro – ha concluso – che hanno dato la vita, che hanno subito le rappresaglie, per avere aiutato i fuggiaschi e i perseguitati, per avere difeso la libertà e la dignità degli altri, posso immaginare cosa penserebbero oggi del cinismo con cui certi Paesi vorrebbero abbandonare chi fugge da guerre, persecuzioni e povertà, quei Paesi che rispondono alla disperazione con muri e barriere”.
FOTO: tratta da ansa.it