Ha vinto un ignorante in sintonia con le lobby del petrolio, dei produttori e commercianti di armi, della potente comunità ebraica, del dittatore turco Erdogan, della Russia di Putin, delle destre di mezzo mondo
Considerato il buonismo di politici eccellenti e giornalisti blasonati che a tambur battente hanno gareggiato nella corsa per accaparrarsi la benevolenza del vincitore, come accade dai tempi dei cavernicoli, l’attesa è per l’incognita del primo che conquisterà il privilegio di stringere la mano e magari abbracciare Donald Trump, con tanto di rito di consacrazione dell’ipocrisia mondiale.
Personalmente suggerirei a mister John R. Phillips, ambasciatore USA d’Italia, di cercarsi un’occupazione alternativa. Egli ha osato dichiarare empatia con Hillary Clinton. Ai musulmani integrati nella comunità americana, minacciati di espulsioni in massa da Trump, “noto leader della tolleranza e della solidarietà” conviene l’esodo in terra islamica prima che siano cacciati a calci dal presidente repubblicano. I messicani stiano alla larga dal muro che li separerà dal confine degli States, potrebbero restare fulminati dalla corrente a 380 volt che lo attraverseranno per garantirne l’invalicabilità.
Da non dimenticare alcune amenità verbali di mister Donald: “L’Isis onora Obama, fondatore dell’Isis. Aggiungo che la co-fondatrice è Hilary Clinton”, “E’ finita l’era dello Stato palestinese”. Questo campione di ignoranza, razzismo, sessismo, ottusità, complottismo, omofobia e incultura internazionale, succede a Obama per volontà di mezza America che nei giorni scorsi avevo definito politicamente ignorante ma che è semplicemente ignorante, in sintonia con le lobby del petrolio, dei produttori e commercianti di armi, della potente comunità ebraica, del dittatore turco Erdogan, della Russia di Putin, delle destre di mezzo mondo e per l’Italia di Salvini, La Russa, Meloni Casa Pound, di Marine Le Pen, del neofascismo di Ungheria, Polonia, Slovacchia, Austria, ovviamente degli emirati produttori di petroli.
Esagerato portare la fascia del lutto al braccio in questo giorno infausto per il mondo? Lecito il rammarico per l’uscita precoce di scena del democratico Bernie Sanders, candidato socialista alternativo alla Clinton, autonomo dai poteri forti che hanno espresso l’antagonismo Trump-Hillary.
“Sarò il presidente di tutti gli americani” ha declamato a caldo il neo presidente e gli si è allungato il naso fino a oltrepassare lo schermo televisivo. E’ invece scomparsa la menzogna pre-elettorale dei 25 milioni di nuovi posti di lavoro, non la terrificante affermazione sull’uso indiscriminato del petrolio, causa del futuro autodistruttivo della Terra. Le peggiori di mister Donald? Rivolto alla Clinton: “Se non riesce nemmeno a soddisfare il suo uomo, cosa le fa pensare di poter soddisfare l’America?”. E per l’ex Presidente: “Sul vero certificato di nascita di Obama ci potrebbe essere scritto che è musulmano”. Messicani? ”Portano droghe. Portano crimine. Sono stupratori”. Non è il peggio. Trump ha mimato con smorfie oscene la disabilità grave di un giornalista del New York Times affetto da artrogriposi.
Grazie America, per aver scelto il tuo leader tra il meglio.