Durante il consueto monologo settimanale su Lira Tv, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha commentato l’esito del referendum costituzionale
Salerno, 9 dicembre – Vincenzo De Luca torna a commentare l’esito del referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre. Dopo essersi vestito di umiltà nelle ore successive al referendum (vai all’articolo), De Luca ai microfoni dell’emittente salernitana Lira Tv ha provato ad analizzare nuovamente la sconfitta del ‘Sì’, di cui è stato un gran sostenitore.
“Sono interessato a capire perché c’è stato quel voto al referendum”, ha detto De Luca. “Nel voto il 90% dei ‘No’ si è espresso in un voto politico e non sui quesiti referendari. Su questo hanno pesato alcune criticità di questo ultimo anno e mezzo”. De Luca ha elencato una serie di riforme invise a molti italiani. “La prima è quella della ‘Buona scuola’. Il mondo della scuola, ha fatto un’opposizione durissima anche con posizioni di odio verso il Governo, autore di una riforma che ha scontentato tutti. La decisione degli algoritmi e dei trasferimenti è demenziale e su questo bisogna fare autocritica”.
“Al referendum – ha continuato De Luca – c’è stata l’opposizione di molti dipendenti del pubblico impiego nonostante lo sblocco dei rinnovi contrattuali perché l’insieme della riforma della pubblica amministrazione si presentava come punitiva del pubblico impiego. Questa cosa è stata imperdonabile e sbagliata tanto quanto l’albo pubblico dei dirigenti. Un altro dato sottovalutato è quello della sicurezza urbana e dei migranti. La gente vuole serenità, questa gestione dei migranti è parsa inaccettabile a tanti cittadini”.
“Infine credo – ha affermato De Luca – abbia pesato il malessere sociale e la mancanza di lavoro. Il ‘No’ più forte è stato quello delle periferie. Io avevo avanzato una proposta shock, 200mila giovani assunti nella pubblica amministrazione, una misura immediata perché non si può aspettare la ripresa economica, serve una risposta immediata. Io lavorerò nelle prossime settimane per mettere a punto e precisare il piano per il lavoro per il Sud. Qualunque sarà il Governo – ha concluso – questo tema resterà al centro”.