Si sono svolte lunedì 6 febbraio, presso la VII Commissione Cultura della Camera, le audizioni informali delle Associazioni rappresentative dei docenti di ogni ordine e grado sui profili attuativi della legge n. 107 del 2015
Roma – Continua il pressing delle associazioni di categoria dei precari della scuola sul lavoro svolto in Commissione cultura con le osservazioni allo Schema di decreto legislativo n.377 – le contestatissime deleghe della Buona Scuola. Presente all’appuntamento anche l’ingegner Pasquale Vespa, presidente dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori in rappresentanza dei colleghi di Seconda e Terza Fascia d’Istituto.
“Nel ribadire che la Direttiva Europea n. 36/2005 afferma che è abilitato alla professione chiunque abbia un titolo valido allo svolgimento della stessa e almeno tre anni di esperienza lavorativa maturata, si è sostenuto quello che da tempo è la linea dell’Associazione, ovvero che i lavoratori di Terza Fascia d’Istituto, con pluriennale esperienza, cioè con servizio che va dai 3×180 giorni in su, corrispondenti a tre annualità, devono essere abilitati d’ufficio o con un corso di breve durata. Mentre occorre definire un transitorio di 5 anni per consentire l’abilitazione di tutti i colleghi docenti attualmente inseriti in Terza Fascia che conseguiranno punteggio sul servizio pari 360 giorni, in accordo con la sentenza n. 2750/15 del Consiglio di Stato” così in una nota spiega i temi affrontati nell’audizione alla Commissione Cultura.
“Nessuno deve essere lasciato a casa, è stato chiaramente detto in audizione – continua la nota -. Il transitorio non deve stravolgere le regole ma definire un percorso per assorbire tutto il precariato che in questi anni, nonostante la Buona Scuola, è stato costantemente chiamato a garantire il corretto funzionamento della Scuola pubblica italiana. A partire dalla Seconda fascia e abilitando i colleghi di Terza Fascia. Il transitorio così come definito al CAPO V ART. 17 – “Fase Transitoria” dello Schema di decreto legislativo n.377, risulta oltremodo offensivo perchè avrebbe intenzione di disegnare per un personale qualificato, abilitato o “idoneo” all’insegnamento, e con pluriennale esperienza, un percorso di tirocinio variabile in base ad un’esperienza già acquisita. Un controsenso”.
“I colleghi abilitati – si è detto in audizione – hanno priorità rispetto ai lavoratori di Terza Fascia e devono essere collocati nelle Graduatorie ad Esaurimento ed immessi in ruolo all’occorrenza. Subito. I docenti di Terza Fascia vanno abilitati e collocati in seconda fascia. La questione ormai nota a tutti. I Docenti di Terza Fascia d’Istituto sarebbero, per lo Stato Italiano, “possessori di titoli validi allo svolgimento della professione docente” – una professione regolamentata per la quale è fatto obbligo il possesso dell’abilitazione. Idonei ma non abilitati, un altro controsenso. Allora, visto che in Italia le professioni regolamentate sono svolte solo da professionisti abilitati, i colleghi di Terza Fascia sono degli abusivi e va impedito loro di insegnare. Immediatamente. Non utilizzarli alla bisogna per poi gettarli via, o abilitarli e abilitarli subito. Non certo nel 2020!”
“Una delle rivendicazioni dell’Associazione Nazionale Docenti per i Diritti dei Lavoratori – precisa il professor Vespa – era la riapertura della Terza fascia a nuove iscrizioni ai non abilitati e, siamo felici poter constatare che con il Decreto Milleproroghe, sia stata accolta”. “Ma è questo un dato su cui riflettere – conclude la nota -, perché di fatto si è ammesso il ruolo determinate che una schiera di precari svolge in favore del funzionamento del sistema scolastico italiano. E allora cosa si aspetta a regolarizzare la posizione di chi ha lavorato per anni?“. Il nostro invito ai colleghi è di scendere in piazza tutti uniti per rivendicare i nostri diritti nello sciopero indetto per il 17 marzo a Roma, indetto da Cobas/Unicobas. Noi ci saremo, e tu?”