Per il sindaco de Magistris il Governo deve mettere in condizione i Comuni di “rafforzare la polizia municipale, prima articolazione utilizzata dalle amministrazioni comunali in tema di sicurezza urbana”
Napoli, 13 febbraio – In tema di sicurezza urbana “ci sono segnali importanti, ma bisogna stare attenti a che non sia un modo politicamente furbesco di scaricare poi sui sindaci maggiori responsabilità concedendo briciole di poteri”. Lo affermato il sindaco di Napoli e vicepresidente Anci con delega a Sicurezza e legalità, Luigi de Magistris, commentando il decreto del Governo che definisce la sicurezza urbana quale bene pubblico.
Per de Magistris il decreto contiene “aspetti positivi, anche se alcune cose non sono state inserite e altre possono essere migliorate”. In particolare, per il sindaco il Governo deve mettere in condizione i Comuni di “rafforzare la polizia municipale, prima articolazione utilizzata dalle amministrazioni comunali in tema di sicurezza urbana. Deve mettere in condizione di riempire gli organici, di poter avere le risorse per impiegare la polizia municipale anche di sera, di notte e nei giorni festivi, possibilità che oggi non abbiamo”.
Il primo cittadino ritiene inoltre che la polizia municipale dovrebbe poter accedere “al Centro elaborazione dati del Ministero dell’Interno, alle banche dati così da poter effettuare verifiche e controlli nel momento in cui ferma qualcuno”. Un segnale importante viene definita la norma che va a colpire i parcheggiatori abusivi, secondo la quale in caso di reiterazione del reato scatta una sanzione di tipo penale.
L’istituzione del Comitato metropolitano co-presieduto dal Prefetto e dal sindaco metropolitano viene giudicata da de Magistris in maniera positiva. “Finalmente – ha affermato – ai sindaci è data la possibilità, per legge, di definire con il Prefetto l’ordine del giorno e di indicare la priorità in materia di sicurezza dei territori metropolitani”. Quanto al Daspo per chi deturpa i monumenti, sul piano amministrativo “è discutibile perché implica la privazione della libertà personale e di circolazione”. Per il primo cittadino i maggiori poteri devono servire al miglioramento “degli spazi urbani” e al rafforzamento “del concetto di sicurezza finalizzato alla costruzione di una comunità accogliente, che diventa più sicura in virtù della partecipazione della gente alla vita quotidiana”.
De Magistris sostiene che non c’è bisogno di “un’ondata di sindaci muscolarmente sceriffi, che emettono solo ordinanze per vietare comportamenti, ma che non producono alcun risultato”. Sì invece a un maggior potere di ordinanza che vada nella direzione di “accrescere la sensibilizzazione della collettività così che si possa mirare alla preservazione dei luoghi. Credo che agire su questa strada – ha sottolineato – possa implicitamente implicare già l’aspetto sanzionatorio perché significa mettere all’angolo della società dal punto di vista civico chi deturpa. Utilizzerò – ha concluso il sindaco – lo strumento dell’ordinanza, previsto dal decreto, per rafforzare il ruolo del sindaco nel miglioramento della città prevedendo qualche prescrizione che serva a impedire la commissione di atti a danno della città”.
Di sicurezza oggi ha parlato anche il nuovo prefetto di Napoli, Carmela Pagano. L’ex prefetto di Bari, Taranto e Caserta si è presentata con una conferenza stampa e ha spiegato che la priorità in città è “il controllo strategico della micro e macro criminalità”. “Oggi – ha affermato – ho incontrato le forze dell’ordine: la sicurezza dei cittadini è la priorità assoluta. Per cercare di superare le criticità che sono sotto gli occhi di tutti daremo impulso anche all’applicazione dei sistemi di sorveglianza, a cominciare dal Rione Sanità”.
Il prefetto, parlando dei poteri affidati ai sindaci in materia di sicurezza urbana, ha affermato: “Quella della integrazione dell’azione dello Stato con quella del governo locale è una linea che si va rafforzando nel tempo, nella consapevolezza che ci si basa su interventi diversi tra loro, come quello della riqualificazione del territorio, delle politiche sociali. Sempre centrale dovrà essere il rapporto coi sindaci nel governo del territorio”. Da qui l’esigenza di conoscere direttamente i problemi delle singole zone della città e della provincia. “Al massimo entro due settimane mi incontrerò con tutte le massime autorità di governo di questo territorio per condividere gli obiettivi. Tra queste priorità rientra sicuramente quella della sicurezza integrata”. Secondo il prefetto, vi sono “a volte delle incrostazioni nel tempo che non è difficile sciogliere. Occorre puntare su obiettivi precisi, quattro-cinque punti da toccare e su quello si lavora secondo un preciso cronoprogramma condiviso e in cui ciascuno fa la sua parte. Vorrei evocare il concetto è di responsabilità istituzionale che attribuisco innanzitutto a me stesso”.
“A Napoli al di là dei problemi, è evidente che ci sono molte positività. Bisogna coglierle e valorizzarle, non escludendo – ha concluso – un certo impegno della società civile che si mette in gioco per un cambiamento di rotta”.