De Magistris: “Non solo ‘stese’, i mafiosi sono anche nelle Istituzioni”

Il sindaco ha partecipato al corteo che ha attraversato il quartiere Ponticelli in occasione della ventiduesima Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Napoli, 21 marzo – Le mafie non sono fatte solo di ‘stese’ (spari all’impazzata tra la folla, ndr). Le mafie sono arrivate dentro lo Stato e se non le contrastiamo non le sconfiggeremo mai”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, partecipando al corteo che ha attraversato il quartiere Ponticelli in occasione della XXII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

“Oggi anche i familiari delle vittime si schierano – ha aggiunto –, si schierano dalla parte giusta e lottano, non vengono prevalsi dal sentimento dell’abbandono, dalla voglia di andar via e dall’astio nei confronti delle Istituzioni. Oggi c’è un’unità di popolo significativa contro le mafie”.

La “forte partecipazione” del quartiere Ponticelli che è “sì periferia, ma anche una zona con tanta voglia di riscatto” è segno di “una rivoluzione culturale che sì potrà arrestare solo quando l’ultimo mafioso di Stato sarà preso a calci nel sedere e buttato fuori dai palazzi delle Istituzioni. Solo allora potremo dire di aver vinto”.

Il sindaco questa mattina ha partecipato all’intitolazione dell’aula magna dell’istituto Paolo Borsellino. Con il primo cittadino era presente anche Salvatore Borsellino, fratello del giudice ucciso dalla mafia nella strage di via D’Amelio. “Dovete essere vicini al vostro sindaco. Quando era pm gli hanno tolto le inchieste, è come se lo avessero ucciso. Luigi è un altro pm morto”, ha detto Salvatore Borsellino. “Sono qui – ha aggiunto – per lottare per mio fratello, per la verità, per la giustizia perché la verità sulla morte di mio fratello non è ancora conosciuta. Paolo è caduto come un soldato, ma chi lo ha ucciso è arrivato alle spalle e non lo potrò piangere fino a quando non ci saranno verità e giustizia e quindi, forse, mai in questa vita. Quando io non avrò più la forza di gridare Resistenza – ha proseguito –, ci saranno i giovani a farlo e forse in questo Paese si sentirà un fresco profumo di giustizia ed è da Napoli – ha sottolineato – che sta partendo il riscatto del Sud”.

“Avere un riconoscimento così alto dal fratello del giudice Paolo Borsellino – ha affermato de Magistris – mi ripaga di ogni sofferenza. Le sue parole sono una grande carica per portare avanti, oggi da sindaco con i napoletani e i meridionali, l’assalto finale contro le mafie”. L’ex pm, ricordando la sua esperienza da magistrato, ha affermato: “Nella vita mi sono rigenerato ma non posso dimenticare che quegli anni di lotta alla mafia e alla corruzione mi sono costati quello che di più caro avevo e che mi ero conquistato: la toga di pubblico ministero. Noi ci impegneremo fino a quando non avremo la verità sulle stragi”.

FOTO: tratta da ansa.it

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